Nanni Scaglia
da Sachsenring
È undicesimo, staccatissimo e apparentemente in difficoltà, eppure tutti continuano a temere Valentino Rossi. A cominciare da Daniel Pedrosa, alla sua quarta pole stagionale, seconda consecutiva. «Rossi può rimontare - dice convinto -, ha tanta esperienza e ha vinto moltissimi GP. Parte dietro, ma in gara sarà davanti». Lo pensa anche il capoclassifica del mondiale Nicky Hayden, terzo alle spalle del sempre più convincente Kenny Roberts: «La gara sarà differente, ci sarà anche Rossi perché solitamente la Yamaha è molto più competitiva rispetto alle prove», è l'opinione dell'americano della Honda.
Insomma, Valentino continua a far paura. È vero che in gara si trasforma, riesce sempre a tirare fuori il meglio dalla sua moto, ma le difficoltà in prova sono evidenti. Quello di Germania è un appuntamento cruciale, perché Rossi deve iniziare a recuperare un po' dei 35 punti che lo separano da Hayden e dei 9 che lo dividono da Pedrosa, ma l'inizio non è certo incoraggiante. Anche perché al Sachsenring non è facile superare e scattare dalla quarta fila potrebbe diventare un ostacolo quasi insormontabile. Lo sa anche il sette volte campione del mondo: «Ho molti problemi con la moto - spiega Vale - in prova faccio una gran fatica, come peraltro succede dall'inizio della stagione. Come passo gara non sono messo male, ma con la gomma da tempo la Yamaha diventa quasi impossibile da guidare. Vediamo di limitare i danni, di salvare il salvabile, ma è difficile. Anche perché io in questa pista non ho mai fatto la differenza come in altri tracciati». Poi, la piccola speranza: «Anche in Gran Bretagna (dove Rossi partiva dodicesimo e ha poi finito secondo, ndr) ero messo male sabato sera, ma in gara siamo andati bene. Per essere competitivi, però, dobbiamo riuscire a togliere un altro paio di decimi nel warm up».
Non si arrende, quindi, Valentino e anche chi lo conosce bene rimane ottimista: «In assetto da gara - è l'analisi di papà Graziano -, la moto va abbastanza bene e per questo sono convinto che ci sia la possibilità di fare una bella rimonta come a Donington. Questa è una pista particolare, dove il divario non è grande, perché il pilota non può fare più di tanto la differenza. Non credo che Pedrosa possa scappare e non mi stupirei affatto se Valentino riuscisse ad andarli a riprendere».
Ci vorrà però il Rossi dei giorni migliori, perché il debuttante Daniel Pedrosa comincia davvero a fare paura. A Donington, dove aveva conquistato la pole e in prova era stato costantemente il più veloce, esattamente come è successo ieri, lo spagnolo aveva fatto il vuoto alle sue spalle, dominando in maniera imbarazzante: riuscisse a ripetersi in Germania, allora diventerebbe un avversario veramente pericoloso. «Ma non credo di poter andare in fuga - dice modesto lo spagnolo -, perché tanti piloti hanno un buon ritmo. Non ho lo stesso vantaggio che avevo in Inghilterra e su questa pista è difficilissimo scappare». Anche un risultato positivo di Hayden sarebbe un brutto colpo per la classifica e per le speranze dei piloti italiani di recuperare posizioni. Lo sanno bene Loris Capirossi e Marco Melandri, che pure partono da buona posizione. Capirossi è quinto, ma sulla sua prestazione pesa l'incognita della durata delle gomme Bridgestone e per quanto si è visto nelle prove è Melandri ad avere più possibilità di salire sul podio. «Il mio obiettivo era conquistare almeno la seconda fila - dice Marco - e per questo non posso dire di essere deluso dal sesto tempo. Pedrosa ha sicuramente un ottimo passo, ma io non sono lontano, non mi sento inferiore. Abbiamo lavorato tanto e bene, mi sento a posto per la gara». Anche perché la sua Honda, come tutte le altre, sembra essere davvero competitiva: «Ci sono quattro RC211V ai primi sei posti - conferma Melandri - considerando anche la moto di Kenny Roberts: questi signori le moto le sanno fare bene».
Lo sanno anche alla Yamaha e lo sa anche Valentino Rossi.
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