Rossi testa la Rossa L’era Ducati parte con l’inchino

D’accordo è Valentino. Nel senso di Rossi. D’accordo è la Rossa, nel senso di Ducati, per l’occasione con vernice opaca nera. Ma la diretta televisiva e internet, all’ora del pranzetto, no, per favore. Eppure il Dottore consente di frullare il palinsesto e di scrivere nuova scaletta, ormai non c’è più limite alla normalità, si manda in onda a prescindere, lo spogliatoio di una squadra di football, l’amichevole aziendale di calcio a cinque, l’accensione di un motore di formula 1 o di motocicletta. Comprendo l’importanza della notizia in questione: finalmente Valentino sta a cavallo di roba nostra, anzi roba importantissima, storica, Borgo Panigale, piade e cassoni, mica Iwata o Tokyo,sushi e tempura
Capisco che i giornali se ne occupino, così pure la televisione ma perché mai la diretta anche di un allenamento, di una prova, di qualche giro? Purtroppo lo sport televisivo, ovvero il suo racconto, la sua narrazione, si sta calcistizzando, prendendo il peggio di questa disciplina, l’enfasi dei telecronisti, un linguaggio che non è lingua, lo spettacolo anche laddove c’è il poco, il nulla. Valentino Rossi non si discute, sempre, comunque, dovunque, teniamocelo stretto, va collocato nel museo, ma una cosa è l’atleta, il campione, il futuro sposo e padre, chissà, un’altra è lo sfruttamento paradossale, eccessivo, esasperato del fenomeno, con la scusa che tutto fa brodo, doppio brodo. Dunque i particolari di colore, del casco, della tuta, il pilota prende il sopravvento sulla macchina, come si dovrebbe sempre (fatta eccezione per l’automobilismo di Formula 1 dove accade esattamente il contrario, almeno nel condominio tricolore). Alle dodici e sedici è avvenuto il fatto, il sogno si è fatto realtà, adesso si parla italiano e basta, adesso si va verso un altro titolo. Verranno le gare, quelle vere, la corsa, la sfida, verranno allora le dirette, diurne, notturne ma, per favore, evitiamo che il Grande Fratello invada anche il motociclismo come ha già fatto, si fa per dire (è roba fasulla) con il football.

The Doctor non è un prodotto televisivo altrimenti sarebbe The Doctor House che mette già angoscia di suo. Si proceda dunque con i famosi riflessi filmati e si metta da parte la diretta satellitare o digitale per farci vedere quanto sia bella la motocicletta con il campione in groppa.

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