Riccardo Signori
LInter mette nellalbum delle sue figurine anche Walter Adrian Samuel. Un uomo chiamato «The wall» (il muro), un tipo che si ammacca ma non si sgretola. Pilastro scudetto difensivo della Roma che a Madrid ha scoperto quanto è brutto giocare con una squadra di tanti galactici e pochi operai. Ieri Carlos Martinez Albornoz, luomo della firma per il Real, ha tenuto lunga sessione con i dirigenti interisti e la fumata è stata di un bianco con qualche filo di grigio. Facchetti e gli uomini di mercato hanno dato unaccelerata decisa alla trattativa. «Per Samuel è quasi fatta», ha garantito Ernesto Bronzetti, agente Fifa, presente alla trattativa. «Per Figo bisognerà attendere che torni dalla tournée asiatica». «Mancano pochi dettagli», ha confermato Facchetti. «Ogni momento è buono per chiudere», aveva detto Massimo Moratti nel pomeriggio, prima di raccattare Adriano, Cambiasso, Javier Zanetti e Martins in arrivo da Brunico e Roma, per portarli con il suo aereo personale a Londra, dove stasera lInter giocherà con il Crystal Palace. Anche per chiudere la fastidiosa querelle. «Ci sono stati tanti fraintendimenti, ma non mi sono piaciute alcune reazioni strumentalizzate. Però i giocatori hanno risposto con professionalità assoluta».
Buongiorno nerazzurro con due novità: stasera a Londra, Adriano rimetterà piede su di un terreno di calcio e, soprattutto, al centro dellattacco interista. Attende il Crystal Palace per la seconda partita della tournée inglese (i «dissidenti» giocheranno a Bolzano nel triangolare con il Cagliari). Ieri e oggi, a Milano, lInter metterà a punto i contratti per definire lacquisto del difensore argentino e per sottoporre a Luis Figo la bozza di ingaggio che lo riguarda. Prima Samuel, poi Figo, questa infatti è la scaletta delle precedenze. Samuel è un giocatore che serve come laria alla difesa interista, sempre a rischio daffanno: un po controfigura di Cordoba, ma un usato sicuro. Largentino, che si è sentito in parte scaricato dal Real, avrà da consolarsi con il contratto proposto da Moratti: 3,5 milioni di euro netti a lui per 4 anni, con qualche appendice per limmagine. LInter, invece, dovrà pagare agli spagnoli 16 milioni di euro, partendo da un prestito in questo primo anno (2 milioni di euro) per poi saldare nei prossimi tre.
Molto più semplice il caso Figo, vero pallino del patron, non altrettanto di Mancini che avrà problemi a trovargli un posto da titolare come il portoghese pretende. Il giocatore è libero a prezzo zero, lInter dovrà solo pagargli dua anni di ingaggio a 3,5 milioni lanno. Laffare è quasi fatto, solo qualche giorno ancora per i dettagli e per disfarsi ufficialmente di Edgard Davids, vera palla al piede nel senso tecnico e finanziario della società. Dopo tanto tergiversare, ieri è stato trovato un accordo per spedirlo al Tottenham, con felicità di tutti. LInter si sgraverà del peso di uno stipendio, poi toccherà a Coco, in partenza per Liverpool con destinazione Everton.
Ci vorrà solo tempo per lufficializzazione del tutto. Ieri Moratti ha fatto intendere che ormai ci siamo e i suoi uomini mercato attendono solo di vedere le firme sui contratti per non avere più dubbi. Poi la patata (per certi versi bollente) toccherà a Mancini. Samuel ha il posto garantito. Figo non proprio: età (33 anni) e concorrenza agguerrita (Stankovic per primo, Karagounis è in agguato, Van der Meyde verrà ceduto) faranno grattare la crapa a Mancini. Moratti è stato chiaro: «La concorrenza tra giocatori di talento stimola lattenzione di tutti. E, comunque, si tratta sempre di scelte di competenza del tecnico. Mancini deve portare avanti il suo lavoro in base a quello che ritiene giusto».
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