Roma - "Non vi è motivo"
di promulgare una legislazione ad hoc sulle coppie di fatto, che costituirebbe una "strada
sicura" per "rendere più difficile la formazione di famiglie autentiche": se ne dice convinto il
cardinale Camillo Ruini, che ha aperto il Consiglio permanente della Cei mentre in Parlamento si discute di una legislazione sulle unioni di fatto. "La legislazione e la giurisprudenza attuali - afferma il presidente della Conferenza
episcopale rivolgendosi ai vescovi italiani - già assicurano la protezione di non pochi diritti
delle persone dei conviventi, e pienamente dei diritti dei figli.
Per ulteriori aspetti che potessero aver bisogno di una protezione giuridica esiste anzitutto
la strada del diritto comune. Non vi è quindi motivo di creare un modello legislativamente
precostituito, che configurerebbe qualcosa di simile a un matrimonio, dove
ai diritti non corrisponderebbero uguali doveri: sarebbe questa la strada sicura per rendere
più difficile la formazione di famiglie autentiche, con gravissimo danno delle persone, a
cominciare dai figli, e della società italiana".
Fermo no verso l'eutanasia Il cardinale si è soffermato anche sul delicato tema dell'eutanasia. "La rinuncia all'accanimento terapeutico non può giungere
però al punto di legittimare forme più o meno mascherate di eutanasia". Ruini ha chiarito anche che la scelta di non concedere i funerali religiosi a Piergiorgio Welby è stata
presa nella consapevolezza del dolore che arrecava perché in caso contrario si sarebbe
legittimato un atteggiamento contrario a Dio.
Crisi della natalità "Da noi - ha detto Ruini - la famiglia svolge un grandissimo ruolo sociale e dà un contributo
particolarmente elevato all'educazione dei figli. Al contempo siamo da molti anni alle prese
con una gravissima crisi della natalità, che minaccia il futuro del nostro Paese. Per questo è necessario in primo luogo sostenere la famiglia legittima fondata sul
matrimonio".
La crisi infinita dell'Iraq Il cardinale ha sottolineato come in Iraq "l'aumento della presenza militare non potrà
essere la chiave di una soluzione duratura, per la quale un nuovo e più ampio approccio
politico appare davvero indispensabile. L'esecuzione di Saddam Hussein e poi di due tra i suoi più stretti collaboratori, oltre alla
riprovazione morale che non può non accompagnare la pena di morte, sembra avere
ulteriormente aggravato questa situazione".
Polonia, caso Wielgius Un pensiero di "vicinanza fraterna" ai vescovi e alla Chiesa di
Polonia "in questo tempo di dura e per tanti aspetti ingiusta prova".
'Non dimentichiamo - ha aggiunto Ruini - ciò che l'eroica fede del clero e del popolo polacco ha
rappresentato per il bene della Chiesa universale, oltre che per la liberazione dell'Europa dal
totalitarismo comunista".
Pace in Medio Oriente "La pacificazione della Terra Santa, con il riconoscimento reciproco dei due popoli e dei due Stati, rimane elemento decisivo per restituire un minimo di tranquillità e sicurezza a tutta l'area mediorientale".
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