Rumori fuoriscena al Teatro Manzoni

Rumori fuoriscena al Teatro Manzoni

Rumors in inglese vuol dire pettegolezzi e quando, vent’anni fa, Neil Simon scrisse una commedia con questo titolo, voleva raccontare proprio la chiacchiera, la conversazione fatua e pettegola della borghesia newyorkese medio-alta, dove il si dice diventa certezza e qualsiasi giudizio riportato viene innalzato a verità. Adesso il testo di Simon viene messo in scena al Teatro Manzoni (sino al 2 maggio), per la regia di Massimo Chiesa e l’interpretazione di una compagnia che ha in Andrea Brambilla e Nino Formicola i due cardini della vicenda, e va subito detto che Rumors, scritto per un’epoca americana che corrispondeva per molti versi alla nostra “Milano da bere”, edonista e godereccia, impudica e corrotta, regge egualmente bene in un momento di crisi economica e morale qual è l’attuale. Il merito è naturalmente del testo, scritto da uno dei più grandi commediografi contemporanei, l’autore di A piedi nudi nel parco, Appuntamento al Plaza, I ragazzi irresistibili, per citare solo qualche titolo, ma va anche dato atto a regista e attori di avergli messo sopra un ritmo frenetico che diventa tutt’uno con i dialoghi surreali e il crescendo di incidenti e quiproquo che si succedono. Tant’è che lo spettatore è trascinato da un continuo fuoco di fila di battute, travisamenti, gag ed equivoci. Ambientato nella lussuosa casa del vicesindaco di New York, in occasione di un party che dovrebbe celebrare l’anniversario di matrimonio dei suoi proprietari, Rumors si apre con uno scenario giallo. Arrivando per la festa Ken, avvocato del padrone di casa, trova quest’ultimo a letto,incosciente e coperto di sangue, una ferita di pistola all’orecchio, mentre della moglie non c’è nessuna traccia. Preoccupato per ciò che può essere avvenuto e per la cattiva pubblicità che ne può derivare, dopo un’iniziale titubanza si consulta con Len, commercialista del ferito e amico di entrambi e insieme decidono di nascondere il fatto alle altre coppie che arriveranno. Via via che gli invitasti si presentano, il falso e il vero si mischiano: c’è lo psichiatra che non si accorge di nulla ma crede di poter sapere sempre tutto, il politicante che è in corsa per il Senato, ma deve nascondere alla moglie le proprie scappatelle amorose, c’è persino un poliziotto chiamato a investigare su un incidente automobilistico e che subito pensa che lì ci possa essere stato un omicidio… Così, mentre spezzoni di verità vengono a galla, ciascuno li colora a proprio modo. E’ un fatto che il vicesindaco è ferito, ma il come, il quando, il dove e il perché danno la stura a una sarabanda di interpretazioni che rifiutano di accontentarsi del dato all’apparenza più semplice, un incidente, e si nutrono delle nevrosi di ciascuno degli interpreti, delle loro paure, dei loro desideri inconsci. Come in una farsa di Feydeau, fra porte che si aprono e si chiudono, gente che entra e esce, il salone bianco dell’appartamento si trasforma nel palcoscenico dove si recita la vita quotidiana di una metropoli ossessionata dal successo, dal sesso, dal denaro e dalla pura di perdere la rispettabilità.

Nino Formicola e Andrea Brambilla hanno tempi comici perfetti, ma l’intera compagnia (Eleonora D’Urso, Alessandra Schiavoni, Marco Zanutto, Elisabetta Becattini, Simone Francia, Elisa Gabrielli Paolo Giangrasso) li asseconda con bravura. Molti applausi a scena aperta e grande successo di pubblico.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica