La Russa alla Lega «Sulla moschea non fate i furbetti»

Sì bipartisan al regolamento per le nuove moschee. Che dice: Milano può averne anche più di una, ma di piccole dimensioni. Capienza massima 500 persone, distanza di almeno 300 metri da un luogo di culto all’altro. E impegno a creare in prefettura una Consulta delle comunità islamiche. È passato a larghissima maggioranza in consiglio comunale (37 voti a favore e 6 astenuti) l’ordine del giorno che detta le regole per le nuove moschee in città. Nessuno contrario, ma il capogruppo della Lega Matteo Salvini, in missione in Cina, assicura che avrebbe votato contro: «La convinzione di tutta la Lega, da Bossi all’ultimo militante, è che a Milano non ci sia spazio né bisogno di una moschea». Non si fa attendere il richiamo del ministro e «colonnello» del Pdl Ignazio La Russa, a Palazzo Marino per una riunione tra ex esponenti di An: «L’ordine di scuderia è chiaro, sui grandi temi si va insieme non ci sono figli e figliastri, ma neanche furbi e furbetti». Salvini «è un bravo politico, ma sui grandi temi occorre inquadramento, non si può essere sganciati dalla maggioranza ma assumersi oneri e onori». Oltretutto, «sulle moschee la linea è di sinergia col ministro dell’Interno e quindi anche della Lega».

Già nei giorni scorsi il Pdl, esasperato dal continuo fuoco amico della Lega sul territorio sui temi della moschea, dei campi rom e delle occupazioni abusive, ha chiesto al sindaco di convocare al più presto un vertice di maggioranza con Maroni, Salvini e il segretario regionale del Carroccio Giorgetti per trovare la quadra. «La Lega decida - attacca il vicesindaco De Corato -: o sta con il ministro Maroni o raccoglie firme contro di lui».

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