Russia, l'Ocse denuncia: elezioni irregolari. Putin: no

Confermata la denuncia dell'opposizione. E lo zar, vincitore con il 64,1% alle legislative, replica: "Risultato legittimo, la gente ha fiducia in me"

Russia, l'Ocse denuncia: 
elezioni irregolari. Putin: no

Mosca - Il partito del presidente Vladimir Putin ha ottenuto un successo travolgente alle elezioni in Russia, secondo quanto indicato dai risultati ufficiali. Ora Putin ha di fatto mani libere per ridisegnare il panorama politico russo, dopo che il suo secondo mandato al Cremlino terminerà nel 2008. I partiti di opposizione e gli osservatori elettorali indipendenti gridano però al broglio e denunciano che l’appoggio da parte della stampa alla lista di Putin (Russia Unita), l’aperto sostegno del governo e le numerose irregolarità registrate durante la giornata di voto hanno alterato il risultato. A sostenere che il voto sia stato "non imparziale" sono anche gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) e del Consiglio d’Europa. "L’elezione per la Duma di Stato nella Federazione Russa del 2 dicembre 2007 è stata non imparziale e non ha risposto a molti degli standard e degli obblighi per le elezioni democratiche", afferma un comunicato della missione congiunta.

La risposta dello zar Il risultato delle elezioni legislative di ieri in Russia rappresenta un segno di fiducia nel leader del Cremlino. Lo afferma lo stesso Putin. Secondo lo zar la nuova Duma "avrà senza dubbio maggiore legittimità" e i risultati hanno dimostrato che i russi non permetteranno mai Paese "prenda un corso distruttivo" oltre che "responsabilità al massimo grado" nell’interesse lo sviluppo del Paese.

Scrutinio La Commissione Elettorale Centrale ha reso noto che, con ormai quasi tutte le schede scrutinate, Russia Unita ha avuto il 64,1% dei voti, vale a dire circa sei volte i consensi andati al suo avversario più prossimo, il Partito Comunista. Altri due partitini pro-Cremlino hanno registrato un altro 16%, mentre i partiti filoccidentali non hanno ottenuto seggi. Il Cremlino ha salutato il risultato come un forte sostegno personale per Putin, che si è impegnato a fondo nella campagna elettorale per Russia Unita. Gli analisti del mercato finanziario dicono che il risultato rafforzerà la stabilità e incoraggerà gli investimenti.

Il futuro di Putin Quel che farà Putin dopo la fine del suo secondo mandato, nel maggio prossimo, resta per il momento oscuro. Per alcuni osservatori il presidente potrebbe cercare di farsi rieleggere per la terza volta, nonostante abbia detto in precedenza che non intende modificare la costituzione per farsi rieleggere. Le proiezioni della Commissione indicano che i partiti pro-Cremlino otterranno 393 dei 450 seggi nella Duma di Stato, la camera basso del Parlamento: una quantità sufficiente ad approvare una modifica costituzionale. I sondaggi di opinione indicano che Putin, 55 anni, ex agente del Kgb, è estremamente popolare dopo otto anni di crescita economica alimentata anche dai prezzi petroliferi. Gli elettori gli riconoscono di aver riportato stabilità e orgoglio nazionale e apprezzano il suo nazionalismo e la critica verso l’Occidente.

Brogli Il comunisti, che hanno ottenuto l’11,6% dei voti, hanno detto che presenteranno ricorso in tribunale contro il risultato elettorale. Intanto, gli Stati Uniti hanno invitato le autorità russe a indagare sui numerosi casi segnalati di brogli. Il liberale Boris Nemtsov, critico nei confronti del Cremlino, ha definito il voto di ieri "le elezioni più disoneste nella storia della Russia moderna". Ma il capo della Commissione Centrale Elettorale, Vladimir Churov, un ex collega di Putin, ha respinto le accuse di frode: "Penso che non ci sia stata alcuna seria violazione nella giornata elettorale", ha detto ai giornalisti.

Putin oggi fa il presidente Vladimir Putin ha smesso oggi i panni di candidato alla Duma, dopo il trionfo nelle elezioni di ieri, ed è tornato ai suoi abituali uffici per firmare una serie di leggi e provvedimenti in sospeso sulla sua scrivania. Fra le carte processate oggi, riferiscono le agenzie russe, la ristrutturazione del debito cubano concordata all’Avana l’anno scorso, una legge per togliere il segreto di stato su alcuni documenti, una ratifica della convenzione fra Russia e Grecia per evitare la doppia tassazione, alcuni emendamenti varati dalla Duma al codice civile.

Un ritorno alla solita routine dopo le eccezioni di ieri, che hanno compreso un inedito pranzo in un ristorante scelto a caso con la moglie Ludmila. In nottata, il presidente è stato atteso a lungo, ma invano, nella sede del partito Russia unita, dove la sua presenza era stata data per certa a più riprese.

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