da Milano
Nel giorno in cui Parmalat cede i marchi Pomì e Pomito, oltre ad alcune attività legate ai succhi di frutta e al tè freddo, Enrico Bondi e la sua squadra debbono gestire lennesima grana.
Cè un giudice a New York, il magistrato federale del Tribunale di Manhattan Lewis Kaplan, che ieri ha rifiutato la richiesta di Collecchio di essere esclusa dalla class action avviata in merito al fallimento, datato 2003, della Parmalat Finanziaria. Il che è bastato a far precipitare di oltre il 9% il titolo, che ha poi chiuso a -4,46%. Non è stata riconosciuta valida lidea di una discontinuità giuridica e sostanziale fra la vecchia Parmalat e la nuova società. Adesso, oltre che sulle banche internazionali e sulle istituzioni finanziarie, i creditori della precedente azienda, quella dei Tanzi, potranno rivalersi su quella targata Bondi. Collecchio, però, non ci sta. E ha deciso di impugnare lordinanza, evidenziando in una nota come essa non sia «congruente con il concordato omologato dal Tribunale di Parma e con le decisioni di altri giudici italiani».
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