Luciana Baldrighi
Un giorno di festa per Milano, per la cultura e per larte.
Dopo circa un anno si è concluso il restauro della Piccola Sacrestia di Santa Maria delle Grazie progettata da Bramante, progettata tra la fine del Quattrocento e linizio del Cinquecento; un gioiello annesso al complesso domenicano di corso Magenta del quale si era occupato anche larchitetto Luca Beltrami nei primi anni del Novecento per consolidare il tamburo che la circonda.
Il gioiello artistico è stato inaugurato ieri mattina alla presenza del priore della basilica Padre Stefano Rabacchi, Paola Villa, dalla restauratrice, da Alberto Artioli sovrintendente ai Beni architettonici, da Libero Corrieri sempre della sovrintendenza e lamministratore delegato di Grandi Stazioni, Enrico Aliotti. Il significato storico e culturale di questa esperienza sarà raccolto in un volume da Electa di prossima uscita, in concomitanza alla conclusione definitiva di alcuni particolari degli affreschi contenuti nella Sacrestia.
Il locale che collega il coro al Chiostro bramantesco si trovava in stato di degrado proprio accanto al vano del campanile. Le limpide forme rinascimentali che si trovano allinterno sono caratterizzate da un rigorosa articolazione geometrica e con cornici, tondi e riquadri recuperati e valorizzati come gli affreschi che ornano le pareti e che ritraggono le figure dei santi più rappresentativi dellOrdine di San Domenico affiancati da una serie di motivi floreali. Dietro un grande armadio della Sacrestia è stato trovato un frammento di dipinto murale raffigurante una «Madonna con Bambino» che sembrerebbe appartenere alla scuola leonardesca. Per tutte le opere sono state utilizzate indagini diagnostiche ad altissimo livello tecnologico.
Da oggi sarà possibile visitare un tesoro nascosto che dopo un intervento di restauro sposorizzato da Grandi Stazioni sotto legida del ministero delle Belle arti, ha permesso di recuperare un prezioso ambiente degradato da anni come documentano le immagini contenute nei pannelli esposti nel chiostro sempre bramantesco che fa da ingresso alla Sacrestia, una vera e propria mostra illustrata che introduce il visitatore alla storia di Santa Maria delle Grazie trasformata da convento tardogotico in un grande complesso voluto da Ludovico il Moro e che racconta le fasi di questo restauro e della basilica in generale. La Sacrestia del Bramante, il Cenacolo di Leonardo, il convento, il chiostro e la basilica stessa comunicavano attraverso un convento sotterraneo con il Castello sforzesco. Sotto la cupola, nel cuore del complesso avrebbero dovuto trovarsi la tomba di Ludovico e la moglie Beatrice dEste, scolpita da Cristoforo Solari, oggi nella Certosa di Pavia. Il progetto di trasformare la Tribuna di S.
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