Il S. Martino ai ricoverati: «Compratevi le medicine»

Il S. Martino ai ricoverati: «Compratevi le medicine»

(...) devono comprarsi le medicine», l’ovvietà cambia. E si trasforma in vergogna, indecenza, scandalo. Soprattutto se riflettiamo su quanto costa (ai cittadini) la sanità in Liguria. Eppure, càpita che ieri mattina - ma pare che sia ormai diventata una «normale consuetudine» - i congiunti dei degenti, o i degenti stessi che non si trovano immobilizzati a letto nei reparti del nosocomio, vadano a farsi un giro in farmacia, con in mano la ricetta per comprare pastiglie, fiale e altri presidi sanitari. Una sorta di «fai-da-te», indispensabile a meno di non lasciare il paziente-congiunto in balìa della natura e dei santi in Paradiso. La denuncia, circostanziata, frutto di un’esperienza diretta, arriva nell’assemblea legislativa regionale da parte di Raffaella Della Bianca, consigliere del Pdl, nel bel mezzo di una seduta dedicata a interpellanze e interrogazioni. «Al San Martino - attacca Della Bianca, parlando “a braccio“ e scandendo le parole - alcuni pazienti sono stati invitati dal personale a comprarsi le medicine di cui la struttura era in quel momento sprovvista. Secondo fonti attendibili è già accaduto due volte in una settimana». È una frustata che richiama l’attenzione dei colleghi e spegne il brusio nell’aula. L’esponente del centrodestra insiste e precisa ancora: «In due casi i pazienti della principale struttura sanitaria ligure sono stati invitati dai medici ad acquistare i farmaci da usare poi in ospedale, perché la farmacia ne era sprovvista». È chiamato a rispondere l’assessore di competenza, Claudio Montaldo, uomo di lunga esperienza politica e amministrativa, e, come si usa dire, «rotto» a tutte le battaglie. Ma si capisce subito che la sua risposta non può che essere abbozzata. Montaldo promette di chiedere chiarimenti alla direzione della struttura. C’è da credergli: l’assessore è uomo d’onore, che tiene fede alla parola data. Della Bianca, i colleghi consiglieri, i cittadini e sicuramente anche i ricoverati del San Martino e le loro famiglie attendono fiduciosi. E dopo che il capogruppo Pdl Matteo Rosso ha puntato ancora una volta il dito contro gli sprechi («196mila euro a Liguria ricerche per il progetto Marte Plus, senza sapere con quali criteri sono state assegnate le consulenze»), sempre in tema di sanità malata o che non se la passa bene viene sollevata anche la questione della ristrutturazione della sala per le autopsie dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia, non più a norma. Luigi Morgillo (Pdl) lamenta che sono fermi i lavori. Anche il locale destinato alle autopsie nel cimitero dei Boschetti, però, non rispetta i requisiti di legge. Per questo - ne ha scritto anche il Giornale - le salme vengono inviate a Sestri Levante, in ambulanza e con medici a bordo. A costi non indifferenti. Replica di Montaldo: «C’è una convenzione fra Asl 5 e Asl 4 per realizzare le autopsie a Sestri Levante in attesa di recuperare i fondi per la sala autoptica nell'ambito della realizzazione del nuovo ospedale al Felettino».

Controreplica di Morgillo: «Sono scioccato: l’assessore sta dicendo che i morti devono aspettare la costruzione di un ospedale di cui non esiste neanche il progetto esecutivo? Insomma - conclude il consigliere del Pdl - per evitare di spendere qualche euro in più, le salme diventano come pendolari». Magari fidando sul fatto che non si lamentano.

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