Il sacerdote-tifoso si tradisce nell’omelia: «Quella vittoria dell’Inter è stata un furto»

(...)Con Donna Erminia che faceva gli onori di casa e Massimo, Gianmarco e la sorella Bedy bambini.
Don Adriano Ferrario non avrebbe mai immaginato di fare tanto rumore. Il sacerdote, sempre schivo e lontano dai riflettori e più avvezzo a parlare con il Crocifisso, conduce da trent'anni la parrocchia di Sartirana, una ridente frazione di Merate, alle porte di Lecco. Ma domenica scorsa non sapeva che in quella chiesina così affollata ci fosse un'attenta cronista del luogo. Durante l'omelia, infatti, congratulandosi con tutta la comunità per gli eccellenti risultati demografici del 2009, si è lasciato andare. Del resto non ci può essere nulla di spirituale che non sia umano. E questo grande prete è soprattutto umano. «Cari fratelli - ha osato affermare -, oggi festeggiamo l'anno record dei battesimi che sono stati ben 28. Una bella sfida finita in pareggio: 14 maschietti e 14 femminucce, proprio come quel pari che avrebbe strameritato il povero Siena (che sia una questione di maglia bianconera?, ndr) sabato a San Siro. Sapete com'è andata: Samuel ha rubato la partita».
Al comprensibile brusio tra le sacre mura, hanno fatto seguito moderati sorrisi anche compiaciuti. Una sana pausa, anche quando viene dal pulpito, mette il buonumore. Rasserena gli animi, può cambiarti la giornata. Esci dal tempio con il cappotto che odora d'incenso, ti infili nel bar per l'aperitivo con gli amici e magari ti metti a parlare di calcio.
Ma, come si diceva, in chiesa c'era una cronista dello storico settimanale Giornale di Merate. Un colpo basso per il direttore, Giancarlo Ferrario, omonimo di don Adriano, interista sfegatato come il suo editore. Ma la notizia è ghiotta. E così il giornale è costretto a titolare in prima pagina: «L'Inter ruba le partite. Parola di don Adriano». Con tanto di locandine davanti a tutte le edicole della zona. Uno scoop, copie a ruba, il parroco amabilmente sulla bocca di tutti. Nei bar e nei negozi, come al mercato del martedì. Non s'è parlato d'altro per tre giorni.

Anche un coretto di ragazzini davanti al municipio, nella piazza centrale di Merate: «Don Adriano uno di noi».
Di questi tempi, con qualche prete-imam in circolazione, le parole di don Adriano sono musica gregoriana.

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