«Il sacro e il profano ai piedi della Cattedrale»

Théophile Gautier (1811–1872) fu scrittore, poeta, giornalista e critico letterario. Ma soprattutto infaticabile viaggiatore. Dei suoi “tour” in giro per il mondo, dall’Algeria alla Russia, ci ha lasciato celebri resoconti, come il Voyage en Espagne (1845), Constantinople (1854) o il celebre Voyage en Italie, pubblicato nel 1852 e del quale esce oggi una nuova edizione limitata ai reportage dall’Italia settentrionale (Viaggio in Italia. Da Ginevra a Venezia, La Vita Felice, pagg. 306, euro 13,50; a cura di Annalisa Bottacin): lo scrittore francese, che come molti suoi connazionali dedicherà la maggior parte del suo viaggio (oltre tre mesi) a luoghi-classici come Firenze, Roma e Napoli, impiegherà solo una settimana a percorrere il tratto da Ginevra a Venezia, eppure alla «sosta» milanese riserva un ampio spazio della sua correspondance, “abbagliato” dalle meraviglie (sacre e profane) della città. A partire dal Duomo: «Intorno alla cattedrale si sviluppa ogni tipo di piccole attività, bancarelle di bouquiniste, d’ottici esposti al vento e persino un teatro di marionette, alle cui rappresentazioni ci promettemmo di non mancare.

La vita umana con le sue banalità si muove e brulica ai piedi del maestoso edificio, fuoco artificiale pietrificato che esplode in bianchi razzi in cielo; sempre lo stesso contrasto della sublimità dell’idea e del senso volgare del reale. Il tempio del Signore adombra il casotto di Pulcinella».

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