Consegnarsi alla Corte penale internazionale, che lo annovera fra i suoi ricercati. È lobiettivo di Saif al Islam Gheddafi, figlio dellex raìs di Libia ucciso dai ribelli dopo la caduta del regime. Ed è il paradosso del nuovo corso nel Paese che si è liberato del dittatore e dello strapotere della sua famiglia. Il figlio del tiranno, il cui regime non aveva mai riconosciuto il tribunale, oggi chiede invece di consegnarsi per evitare la fine del padre Muammar. La Cpi - riferisce il procuratore del tribunale dellAia, Luis Moreno-Ocampo - è in contatto indiretto con Saif. Il figlio di Gheddafi «dice di essere innocente e che proverà la sua non colpevolezza. Stiamo intrattenendo conversazioni informali per vedere se ha intenzione di consegnarsi alla Corte. Sappiamo che può contare anche su unopzione diversa perché sembra che un gruppo di mercenari voglia scortarlo in un altro Paese, probabilmente nello Zimbabwe», ha proseguito il procuratore, aggiungendo che i soldati potrebbero provenire dal Sudafrica. Il figlio del colonnello, considerato in passato il suo erede politico, avrebbe chiesto chiarimenti sul suo futuro nel caso venisse assolto dalla Corte dellAia. Moreno-Ocampo gli ha spiegato con chiarezza che potrà chiedere ai giudici di mandarlo in un Paese diverso dalla Libia.
Se Saif procedesse nel tentativo di essere accolto da uno Stato africano che non fa parte dello Statuto di Roma, lufficio del procuratore della Cpi ha fatto sapere che valuterà anche «la possibilità di intercettare velivoli nello spazio aereo per procedere ad un arresto».
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