Sala criticato da Pd-Avs su primarie: "Ricevuto, me ne sto nel mio guscio"

L'ironia: "Sono uscente, la mia parola non conta"

Sala criticato da Pd-Avs su primarie: "Ricevuto, me ne sto nel mio guscio"
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«Messaggio ricevuto, me ne sto nel mio guscio». Il sindaco Sala rassicura (con una vena polemica) Pd e Verdi e Sinistra che nei giorni scorsi hanno preso le distanze dalla sua posizione sulle primarie. Alla festa di Radio Popolare Sala aveva sostenuto che se il prossimo candidato «viene scelto con i gazebo, rischiano di essere solo del Pd che ha dietro una macchina. Perchè uno di Avs, M5S o del centro dovrebbe correre?». Il coordinatori locali di Europa Verde Tommaso Gorini e di Sinistra Italiana Giuseppe Roccisano hanno ribattuto a stretto giro che «è un'opinione personale, eventuali primarie saranno scelte a tempo debito e in piena libertà da partiti e realtà civiche, non dal sindaco uscente». Il segretario del Pd Milano Alessandro Capelli ha sottolineato che le primarie sono «belle e utili e saranno di coalizione». Sala su Rtl 102.5 ribadisce: «Io ho espresso qualche perplessità ma la mia opinione conta nulla, io sono il sindaco uscente. Il segretario Pd dice che sono belle e giuste quindi magari si faranno. É chiaro che non può essere un dogma, a Genova non ci sono state e Salis ha vinto. Se si vuole vincere faranno penso la valutazione migliore. Ma ogni volta che esprimo un'idea non va bene. Ho promesso che non parlerò di candidati per non rischiare di aiutare o sfavorire addirittura qualcuno», per riprendere le accuse dei dem quando commentò l'ipotesi di Mario Calabresi, uno dei papabili. «Me ne sto nel mio guscio. Ho provato a dire una cosa e hanno detto vabbè ma che c'entra, è il sindaco uscente. Ok, messaggio ricevuto».

Sala sostiene invece che la partecipazione del 36,8 dei milanesi ai Referendum, 6 punti in più rispetto alla media nazionale, «forse porterà bene al centrosinistra alle prossime Comunali». Anche se è il verde Carlo Monguzzi a sottolineare che è un segnale non del tutt positivo: «A Milano è andata peggio che nelle altre grandi città del nord: non solo Firenze (46% di affluenza) e Bologna (47,7%) ma anche Torino (41,4) e persino Genova (40,4%). Forse qualche segnale di disaffezione? Facciamo sempre finta di niente?». Sul flop dei Referendum Sala sostiene che non si aspettava un'affluenza maggiore, «sono un esercizio di democrazia importante ma vanno un po' ripensati. Il centrodestra vorrebbe alzare le firme richieste a un milione? Possibile, però con un quorum più basso.

E la verità + che su temi profondamente etici come aborto o divorzio la gente va a votare eccome, penso lo farebbe sul fine vita. Se proponi questioni molto tecniche fai fatica». Ma difende a proprio modo la segretaria Pd Elly Schlein. «Penso che non sarebbe stata la promotrice e in qualche modo si sia trovata a dover aderire».

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