Salini attacca i Gavio e va al 15% di Impregilo

Salini attacca i Gavio e va al 15% di Impregilo

Si è trattato di un nuovo blitz in Borsa, simile a quello di fine estate, motivato dalla famiglia romana con l’intenzione di procedere con un’aggregazione tout court con la società guidata da Ponzellini e Alberto Rubegni. Insomma, Impregilo è sotto assedio. E anche in Piazza Affari i titoli si avvantaggiano del riassetto in corso, con il mercato che scommette sulla possibilità che venga lanciata un’Opa da parte di qualcuno dei protagonisti in campo. Le azioni hanno così messo a segno un guadagno del 4,7% a 2,39 euro, a fronte di volumi piuttosto sostenuti: sono passati di mano circa 4,86 milioni di pezzi, pari all’1,2% del capitale.
Con un comunicato la famiglia romana ha fatto sapere di aver comprato tra il 5 ottobre e il 20 dicembre 27.719.939 azioni Impregilo. Lo scorso 16 dicembre, inoltre, hanno superato la soglia del 10% e ieri quella del 15 per cento. La partecipazione si attesta pertanto a 60.430.000 azioni ordinarie, pari al 15,015% del capitale con diritto di voto. I costruttori di via della Dataria confermano, inoltre, «la natura strategica dell’investimento, che si inquadra in un progetto di aggregazione volto alla creazione di un grande gruppo europeo tutto italiano che possa meglio competere in ambito internazionale». La contromossa arriva a due settimane esatte dall’offerta depositata dai Gavio, attraverso Argo Finanziaria, sul tavolo dei gruppi Ligresti e Benetton, entrambi soci di Igli, la holding che oggi controlla Impregilo con una quota del 29,8 per cento.
L’obiettivo della famiglia piemontese è di rilevare le rispettive partecipazoni: la proposta iniziale era pari a 3 euro per azione ma nei giorni scorsi i Gavio hanno migliorato l’offerta, avvicinandola con ogni probabilità a un controvalore di 3,6 euro. Argo ha inoltre concesso ai Benetton e ai Ligresti due giorni in più per accettare la proposta posticipandone il termine al 23 dicembre, lo stesso giorni in cui Fonsai ha riunito il cda per varare la necessaria cura d’urto per puntellare il patrimonio e i margini di solvibilità. I Ligresti, viste le difficoltà finanziarie in cui versano, potrebbero quindi accettare l’offerta. Dal fronte veneto dei Benetton, invece, non arrivano commenti: il dossier dovrebbe passare al vaglio dei vertici di Atlantia, la ex Autostrade, ma allo stato attuale non risultano convocati consigli d’amministrazione.
Salini Costruttori ha appena sdoganato un piano industriale strategico 2012-2015 che prevede un forte sviluppo delle attività industriali. Il gruppo romano, al momento operativo in 40 Paesi dove conta 14 mila dipendenti, si attende un fatturato consolidato di oltre 3,1 miliardi al 2015, per il 70% circa assicurato dall’attuale portafoglio ordini.

Sempre per fine piano Salini prevede un ebitda pari a oltre 400 milioni di euro e un ebit di oltre 250 milioni, con una forta generazione di cash flow operativo (oltre 1 miliardo nel periodo del piano). Gli investimenti previsti ammontano a oltre 600 milioni.
RE

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica