Salute

Avocado, uno al giorno migliora la salute dell'intestino

All'importante scoperta, determinante per la salute dell'intestino, sono giunti i ricercatori dell'Università dell'Illinois College of Agricultural, Consumer and Environmental Sciences

Avocado, uno al giorno migliora la salute dell'intestino

L'avocado è un frutto tropicale originario di una vasta zona geografica che si estende dalle montagne centrali e occidentali del Messico, fino a raggiungere le coste dell'oceano Pacifico nell'America centrale. Proprio qui viene utilizzato quasi in ogni pietanza. Il termine avocado deriva dallo spagnolo "aguacate" e ancor prima dal sostantivo "ahuacat", ovvero "testicolo", in quanto nasce e cresce in coppia. Nonostante appartenga alle categorie dei frutti carnosi, esso contiene meno acqua, zuccheri e acidi idrosolubili. È inoltre ricco di grassi e di vitamina E. Per queste sue proprietà, il frutto non trova facile impiego nella dieta mediterranea e in Italia può essere quasi considerato una novità.

Uno studio condotto dai ricercatori dell'Illinois College of Agricultural, Consumer and Environmental Sciences, guidato dalla dottoranda Sharon Thompson e pubblicato sulla rivista "Journal of Nutrition" ha scoperto che il consumo di un avocado al giorno può aiutare a migliorare la salute dell'intestino. In particolare, gli scienziati sono giunti alla conclusione che mangiando quotidianamente il frutto si avrebbe una maggiore abbondanza di microbi intestinali. Questi ultimi scompongono le fibre e producono metaboliti, indispensabili per il benessere dell'intestino.

L'indagine ha visto protagonisti 163 soggetti sani di età compresa tra i 25 e i 45 anni, in sovrappeso o obesi. Tutti hanno ricevuto un pasto al giorno da consumare in sostituzione della colazione, del pranzo o della cena. Un gruppo ha assunto un avocado ad ogni pasto. Diversamente, il gruppo di controllo, ha seguito una dieta simile ma senza frutto. I partecipanti, oltre a consegnare campioni di sangue, urina e feci per 12 settimane, hanno altresì indicato la quantità di pasti ricevuti e ogni 4 settimane hanno registrato ciò che avevano mangiato.

Partendo dall'ipotesi che i grassi e le fibre contenute nell'avocado influenzano in maniera positiva il microbiota intestinale, l'obiettivo della ricerca è stato quello di capire come ciò avviene. L'avocado è ricco di grassi. Tuttavia, gli studiosi hanno scoperto come il gruppo che aveva integrato il frutto, non solo consumava maggiori calorie, ma presentava, altresì, un po' più di grasso nelle feci. Questo perché l'avocado riduce gli acidi biliari, cioè le molecole secrete dal sistema digestivo che permettono l'assorbimento del grasso. Ma non è tutto. A tale riduzione si associa l'aumento di acidi grassi a catena corta, con conseguenti benefici per la salute intestinale.

Da non dimenticare, poi, l'importanza delle fibre solubili per il benessere del microbioma. Un avocado medio fornisce circa 12 grammi di fibre e il suo consumo permette il raggiungimento della quantità giornaliera raccomandata, il quale corrisponde a 28-34 grammi di fibre. «Non possiamo scomporre le fibre intestinali - afferma la ricercatrice Hannah Holscher - ma alcuni microbi intestinali sì. Quando consumiamo fibre alimentari è una vittoria per i microbi intestinali e per noi.

Proprio come pensiamo a pasti salutari per il cuore, dobbiamo anche pensare a pasti sani per l'intestino e a come nutrire il microbiota».

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