Coronavirus

Covid, ecco come il virus si diffonde attraverso l'aria condizionata

Partendo dal caso di Guangzhou, i ricercatori dell'Università del Minnesota hanno cercato di comprendere il ruolo dei condizionatori d'aria nella diffusione del coronavirus

Covid, ecco come il virus si diffonde attraverso l'aria condizionata

Suscitò apprensione il caso di contagio da Covid verificatosi in un ristorante di Guangzhou in Cina a gennaio dello scorso anno. Un commensale, asintomatico, diffuse l'infezione ad altre 9 persone. Quel giorno, sullo stesso piano del locale, c'erano altri 73 clienti, ma nessuno di questi si ammalò, inclusi gli 8 camerieri in turno. A contrarre il virus, invece, furono tutte le persone sedute allo stesso tavolo del soggetto infetto o a uno dei due tavolini vicini sulla linea di corrente del condizionatore, in una stanza priva di finestre. L'aria condizionata venne accusata come principale responsabile della trasmissione del patogeno.

Perché alcuni individui sono stati infettati mentre altri, all'interno della stessa area, non hanno contratto il virus? Quale ruolo specifico hanno svolto la ventilazione e l'aria condizionata nella diffusione del Covid? A queste domande hanno cercato di rispondere i ricercatori dell'Università del Minnesota che, utilizzando strumenti avanzati di fluidodinamica computazionale sui supercomputer, hanno provato a fornire una valutazione quantitativa del modo in cui i diversi fattori ambientali influenzano le vie di trasmissione e il rischio di contagio aereo. I risultati dello studio sono apparsi sulla rivista "Physics of Fluids".

Nonostante di recente siano state condotte molte indagini di simulazione al computer di trasmissione aerea del coronavirus, pochi collegano direttamente la previsione della simulazione fluidodinamica computazionale ad alta fedeltà con i focolai di infezione effettivamente segnalati mediante il tracciamento dei contatti. Nello specifico, gli scienziati hanno utilizzato metodi di simulazione avanzati al fine di catturare i flussi complessi che si verificano quando l'aria fredda dei condizionatori interagisce con il pennacchio caldo da un tavolo da pranzo e il trasporto di particelle che caricano virus all'interno di questi flussi.

Dalla ricerca è emerso che esiste un notevole collegamento tra le regioni ad alto indice di esposizione agli aerosol e i modelli di infezione segnalati all'interno del ristorante. Mediante l'analisi della struttura del flusso e il tracciamento in tempo inverso delle traiettorie degli aerosol, gli studiosi hanno, altresì, individuato due potenziali percorsi di trasmissione del coronavirus attualmente trascurati: la diffusione causata dagli aerosol che salgono da sotto un tavolo e quella dovuta agli aerosol di rientro associati ai condizionatori.

Secondo gli scienziati servono misure maggiormente preventive, come una schermatura più adeguata sotto il tavolo associata a un miglioramento dell'efficienza di filtrazione dei condizionatori.

Inoltre, l'indagine in questione ha sottolineato il valore e la capacità degli strumenti di simulazione al computer ad alta fedeltà per la valutazione del rischio di infezione aerea e per lo sviluppo di precauzioni efficaci.

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