Coronavirus

Covid, il virus ha un impatto persistente sul cervello

Gli scienziati sperano che in futuro i risultati di questo studio possano offrire delle soluzioni mediche a tutti quei pazienti alle prese con una sintomatologia neurologica più o meno marcata

Covid, il virus ha un impatto persistente sul cervello

Spesso i pazienti con Covid hanno riferito di soffrire di mal di testa, confusione mentale e altri sintomi neurologici. Ora gli scienziati della Tulane University, guidati da Tracy Fischer, professore associato di microbiologia e immunologia presso il Tulane National Primate Research Center, hanno spiegato dettagliatamente come il virus agisce sul sistema nervoso centrale. Lo studio è stato pubblicato su "Nature Communications". I risultati dello stesso sono la prima valutazione completa della neuropatologia associata a SARS-CoV-2 in un modello di primate non umano.

Il team ha individuato gravi infiammazioni cerebrali e lesioni coerenti con la riduzione del flusso sanguigno o dell'ossigeno al cervello, inclusi i danni e la morte neuronale. Sono stati altresì trovati piccoli sanguinamenti. Ha destato sorpresa la constatazione che queste manifestazioni erano presenti in soggetti che non avevano avuto importanti problematiche respiratorie legate all'infezione da Covid. Tracy Fischer, che da anni si dedica allo studio del cervello, ha intensificato il suo lavoro a partire dalla primavera 2020, analizzando il tessuto cerebrale di diversi individui infettati dal coronavirus.

Le scoperte iniziali dello scienziato che documentavano l'entità dei danni osservati nel cervello nei pazienti con Covid hanno richiesto ulteriori approfondimenti l'anno successivo. «Poiché le persone non hanno manifestato sintomi respiratori significativi - ha spiegato Fischer - nessuno si aspettava che avessero dei disturbi cerebrali anche di una certa entità». Gli esiti delle indagini, coerenti con gli studi autoptici condotti su persone morte per Covid, hanno suggerito che i primati non umani possono servire come modello per lo studio della malattia.

Il team è dunque giunto alla conclusione che le complicanze neurologiche, che spesso sono i primi sintomi dell'infezione, possono rivelarsi gravi e persistenti. Esse, inoltre, colpiscono chiunque in maniera indiscriminata: a tutte le età e in presenza o meno di comorbilità.

Fischer e i suoi colleghi sperano che questa ricerca possa aiutare in futuro a comprendere meglio i meccanismi con cui il Covid colpisce il sistema nervoso centrale e a offrire una soluzione medica a tutti quei pazienti alle prese con una sintomatologia più o meno marcata.

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