Salute

Demenza e metabolismo, scoperta la connessione

Ulteriori indagini andranno a chiarire l'eventuale connessione tra il deterioramento dello stato cognitivo e l'obesità

Demenza e metabolismo, scoperta la connessione

La demenza è una condizione caratterizzata dal progressivo deterioramento dello stato cognitivo. Ciò comporta una compromissione delle varie funzioni cerebrali (memoria, linguaggio, ragionamento, capacità di orientamento) e un'alterazione della personalità e del comportamento. Il disturbo può derivare da patologie primitive del cervello o da malattie a carico di altri organi. Nella maggior parte dei casi esso è l'esito di condizioni patologiche degenerative cerebrali, come il morbo di Alzheimer e della malattia a corpi di Lewy. Gli scienziati dell'Australian Centre for Precision Health dell'Università dell'Australia Meridionale hanno individuato un legame fra il metabolismo e le misure cerebrali legate alla demenza. Lo studio è stato pubblicato su Diabetes, obesity and Metabolism.

Analizzando i dati di 26.239 individui inseriti nella Biobanca del Regno Unito, i ricercatori hanno scoperto che i soggetti affetti da obesità correlata a stress epatico o renale avevano i risultati cerebrali peggiori. Per l'indagine sono state misurate le associazioni di sei differenti profili metabolici e di trentanove marcatori cardiometabolici con misure di scansione cerebrale MRI volte a individuare lesioni cerebrali e accumuli di ferro. Tutto ciò al fine di identificare i primi fattori di rischio per la demenza.

Demenza e obesità, esiste una relazione

Le persone con profili metabolici legati all'obesità avevano maggiori probabilità di avere profili MRI avversi. Questi infatti mostravano volumi inferiori di ippocampo e materia grigia, un maggiore carico di lesioni cerebrali e un incremento dell'accumulo di ferro. La demenza è una malattia debilitante che colpisce più di 55 milioni di soggetti in tutto il mondo. Secondo l'autrice dello studio, la dottoressa Amanda Lumsden, comprendere i fattori metabolici e i profili associati ai cambiamenti cerebrali correlati al disturbo può aiutare a identificare i primi segnali di rischio dello stesso.

Con questa ricerca si è giunti alla conclusione che i modelli di neuroimaging avversi erano maggiormente diffusi tra i pazienti con tipi metabolici legati all'obesità. Gli stessi individui presentavano, altresì, un tasso metabolico basale (BMR) molto elevato e quest'ultimo influenzava in maniera negativa i marcatori cerebrali tipici della demenza. La scoperta apre una nuova strada verso la comprensione della salute del cervello.

Servono ora ulteriori indagini per confermare la connessione tra demenza e obesità e per dichiarare quest'ultima un fattore di rischio da non sottovalutare.

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