Salute

Difetti visivi, quali sono e come si correggono

Miopia, ipermetropia e astigmatismo. Questi vizi di refrazione possono essere corretti con l'uso di occhiali o di lenti a contatto. Qualche volta si può anche ricorrere alla chirurgia laser

Difetti visivi, quali sono e come si correggono

Secondo le statistiche, il 52% della popolazione italiana porta gli occhiali. I difetti visivi, dunque, sono molto più diffusi di quanto si potrebbe credere. L'occhio sano è in grado di vedere correttamente persone e oggetti, siano essi vicini o lontani. La luce, attraversando la cornea, la pupilla, il cristallino e il corpo vitreo, è trasformata in impulsi nervosi dalla retina. Quest'ultima trasmette poi lo stimolo al cervello attraverso il nervo ottico. Una visione nitida è possibile grazie alla convergenza e all'accomodazione di cornea e cristallino che si comportano come due vere e proprie lenti. Tuttavia, se l'immagine non viene focalizzata in maniera adeguata sulla retina, ecco che la visione risulta sfocata. Esistono due tipologie di difetti visivi:

  • vizi sferici: i raggi luminosi vengono messi a fuoco su un punto unico. Nella miopia esso si trova davanti alla retina, nell'ipermetropia, invece, si trova dietro la retina;
  • vizi di accomodazione: i raggi luminosi formano due linee perpendicolari non situate sullo stesso piano.

Scopriamo ora più da vicino quali sono le cause dei difetti visivi, cosa comportano e in che modo è possibile correggerli.

Difetti visivi: la miopia

Miopia

Tra i difetti visivi la miopia è forse quello maggiormente diffuso. In questo vizio di refrazione i raggi luminosi vengono messi a fuoco davanti alla retina. L'immagine, dunque, converge dinanzi ad essa e tutto ciò che è lontano appare distorto e sfocato. Quando non portano gli occhiali o le lenti a contatto i miopi sono soliti strizzare gli occhi per cercare di vedere meglio.

La gravità della miopia è classificata in base a tre stadi. Può quindi essere:

  • lieve, va da 0 a 3 diottrie;
  • moderata, va da 3 a 6 diottrie;
  • elevata, è maggiore di 6 diottrie.

Ma quali sono le cause? La più frequente è senza dubbio l'eccessivo allungamento del bulbo oculare che comporta un aumento della distanza fra la retina e il cristallino. Talvolta può verificarsi una miopia da cheratocono. Il cheratocono altro non è se non un progressivo assottigliamento della cornea che, assumendo una forma conica, accresce la sua curvatura.

Esistono numerosi fattori di rischio per questo disturbo che, ricordiamo, insorge tipicamente in età scolare, peggiora con l'adolescenza e si stabilizza intorno ai 20-25 anni: familiarità, poco tempo trascorso all'aria aperta, uso frequente di pc e di altri dispositivi tecnologici, sedentarietà, attività svolte in presenza di scarsa luce. La miopia può manifestarsi con sintomi quali affaticamento oculare, occhi arrossati, mal di testa.

Il rimedio tradizionale consiste nell'uso di occhiali o di lenti a contatto. In alcuni casi, dopo i 18 anni e quando il difetto è stabile da un anno, si può ricorrere alla chirurgia laser o all'inserimento da parte dell'oculista di lenti intraoculari. L'operazione con il laser è però sconsigliata a coloro che soffrono di diabete, della sindrome di Sjögren, di artrite reumatoide e a chi assume la pillola anticoncezionale e gli antidepressivi.

Difetti visivi: l'ipermetropia

Occhiali

Rientra fra i difetti visivi anche l'ipermetropia, il vizio di rifrazione opposto alla miopia. In questo caso i raggi luminosi vengono messi a fuoco dietro alla retina. Sono quindi le immagini vicine ad apparire sfocate e il soggetto ipermetrope, se non porta gli occhiali o le lenti a contatto, affatica eccessivamente la vista. Nella maggior parte dei casi il disturbo è causato dal diametro del bulbo più corto rispetto alla norma. Talvolta può essere, altresì, implicata una curvatura del cristallino inferiore o un suo indice di rifrazione aumentato. Rara, invece, è l'afachia ossia la totale assenza del cristallino.

Può succedere che l'ipermetropia, se non è elevata, si corregga in maniera naturale grazie al cosiddetto meccanismo di accomodazione. Esso consiste nella modifica della globosità del cristallino a seconda della vicinanza o della lontananza degli oggetti visualizzati. Nel momento in cui il difetto diventa più accentuato, si assiste alla comparsa nei bambini dell'astenopia accomodativa che si manifesta con mal di testa, bruciore agli occhi, vista annebbiata, lacrimazione. Negli adulti e negli anziani l'acuità visiva è ridotta. Sono frequenti le alterazioni della congiuntiva e la cefalea.

Il trattamento d'elezione prevede l'uso di occhiali con lenti convergenti o di lenti a contatto progettate per far sì che i raggi luminosi cadano direttamente sulla retina. In casi specifici si può ricorrere alla chirurgia laser che consiste nell'asportazione di strati della cornea al fine di curvare la sua superficie. L'operazione è sconsigliata ai pazienti diabetici e a coloro che soffrono di patologie autoimmuni.

Difetti visivi: l'astigmatismo

Oculista

Tra i difetti visivi, anch'esso è molto comune. Stiamo parlando dell'astigmatismo, un vizio di accomodazione caratterizzato da una visione poco nitida sia da lontano che da vicino. I raggi luminosi non convergono in uno stesso punto, ma vengono messi a fuoco contemporaneamente sul piano anteriore e sul piano posteriore della retina. Ciò accade poiché la curvatura della cornea non è uguale in tutti i suoi punti. Talvolta la causa è da imputare ad alterazioni del cristallino. Esistono tre diverse tipologie di astigmatismo. Esso può essere:

  • semplice, gli occhi presentano un solo difetto visivo;
  • composto, si associa ad altri difetti visivi. Si parla allora di astigmatismo miopico quando sono affette da miopia una o entrambe le linee focali e di astigmatismo ipermetropico quando sono affette da ipermetropia una o entrambe le linee focali;
  • misto, si diagnostica nel momento in cui il primo fuoco cade davanti alla retina e il secondo fuoco cade dietro alla stessa.

Oltre a un netto calo della vista, l'astigmatico può sperimentare anche l'astenopia accomodativa che comporta sintomi come mal di testa, lacrimazione, dolori oculari, annebbiamento visivo, bruciore degli occhi e congiuntivite.

L'astigmatismo si tratta mediante l'uso di occhiali o di lenti a contatto toriche il cui compito è quello di correggere la capacità visiva del meridiano patologico.

Talvolta si può ricorrere alla chirurgia laser e, solo nei casi più gravi, è indispensabile l'impianto di lenti intraoculari toriche.

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