Salute

Dismorfofobia, quando “sentirsi brutti” diventa un’ossessione

La dismorfofobia è un vero e proprio disturbo psicologico a causa del quale ci si sente brutti e inadeguati. Quando sfocia in una vera e propria ossessione compromette la propria vita sociale e relazionale

Dismorfofobia, quando “sentirsi brutti” diventa un’ossessione

Con l’arrivo della bella stagione molte persone tendono a non sentirsi a proprio agio con il proprio corpo. Molte di esse non sanno di essere affette da dismorfofobia, un disturbo psicologico a causa del quale ci si sente brutti e inadeguati.

È un fenomeno in forte crescita ed è legato alla mercificazione del corpo visto come mezzo attraverso il quale è possibile sentirsi accettati e parte di una comunità. “Il Disturbo da dismorfismo corporeo è un disturbo di salute mentale nel quale la persona è ossessionata da un difetto fisico immaginario o poco rilevante, che gli altri spesso non notano. I pensieri legati al difetto sono così pervasivi e intrusivi da occupare molte ore al giorno, causando un forte stress e impedendo all'individuo le normali attività quotidiane. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbo Mentali (DSM 5) è inserito tra i disturbi somatoformi.” ci spiega lo psicologo e psicoterapeuta Francesco Minelli, esperto in disturbi ansiosi, depressivi e difficoltà relazionali.

È un disturbo che colpisce sia le donne che gli uomini. Nella maggior parte dei casi compare durante il periodo delicato dell’adolescenza. Secondo lo psicologo Minelli ci sono dei fattori che sembrano incrementare il rischio di svilupparlo come l’avere parenti con questo oppure con il disturbo ossessivo-compulsivo. Tra gli altri fattori scatenanti vi sono le esperienze di vita negative come essere stati presi in giro, rifiutati o maltrattati per il proprio aspetto, certi tratti di personalità, come il perfezionismo, le aspettative di bellezza eccessive della società e infine l’avere altre condizioni di salute mentale, come l'ansia o la depressione

Come riconoscere la dismorfofobia

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Questo disturbo nasce dalla mancata accettazione del proprio aspetto fisico. Le persone che ne sono affette tendono infatti a pensare ossessivamente ai propri difetti fisici tanto da compromettere la propria vita sociale ed affettiva. C’è chi arriva a mascherare parti del corpo che ritiene non adeguate, a trascorrere tante ore davanti allo specchio o ad evitarlo.

Le persone con questo disturbo hanno pensieri ripetitivi e intrusivi - spiega l'esperto - paure e ossessioni che non riescono a controllare. L'ansia e il nervosismo prodotti da questi pensieri (così come nei disturbi ossessivi) le portano spesso ad un urgente bisogno di mettere in atto comportamenti compulsivi (es. passare il tempo davanti allo specchio, pulirsi eccessivamente ecc.). Quando si hanno questi comportamenti difficilmente controllabili, ripetitivi e che portano a perdere molto tempo tanto da causare problemi nella vita quotidiana, relazionale e scolastica/lavorativa allora si può esser certi di trovarsi di fronte a questo disturbo”.

Solitamente l’attenzione dei soggetti affetti da questo disturbo si focalizza su specifiche parti del proprio corpo o più parti contemporaneamente. Le parti più comuni sono la faccia, in particolare zone come naso, rughe, acne, nei, orecchie, bocca, i capelli, la pelle, il seno, la muscolatura, i genitali.

Con l’avvento dei social i problemi di salute mentale come la dismorfofobia si sono estesi a diverse fasce di popolazione. Per chi ne soffre i social media possono essere un costante promemoria dei propri difetti e un'ulteriore esagerazione degli stessi.

I social media sono diventati sempre più pericolosi, soprattutto per i ragazzi/e nel periodo pre- adolescenziale, tanto da aumentare i tassi di ansia e depressione - precisa il dottor Minelli -. A questa età i ragazzi e le ragazze imparano a conoscere i propri corpi, a gestire i cambiamenti ormonali, le pressioni scolastiche e i primi rapporti interpersonali intimi. Questi fattori, combinati con la costante pressioni della società ad esser magri, attraenti, intelligenti, svegli o popolari possono essere davvero troppo a livello emotivo. I social non hanno quindi iniziato questo trend ma hanno contributo a mandarlo avanti e a renderlo ancora più pervasivo. Chi rientra in questi ideali, infatti, riceve più like e attenzioni rinforzando ancora di più questi modelli tossici di bellezza".

Come affrontare la dismorfofobia

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La dismorfofobia va trattata con la psicoterapia spesso combinata a dei farmaci. Le persone tendono a ricorrere alla chirurgia estetica per poter risolvere i propri inestetismi. In molti casi la chirurgia estetica non fa che peggiorare i sintomi. Questo avviene perché in molti soggetti innesca una sorta di cerchia infinita di richieste interventi chirurgici che non sono quasi mai risolutivi. Questo è un vero e proprio disturbo che va affrontato con serietà e professionalità dai medici. Il supporto da parte dei genitori e degli amici è di fondamentale importanza.

Se conosci qualcuno che ne soffre e sei disposto ad aiutarlo allora vorrei lasciare alcuni consigli - conclude Minelli -. Anche se non è semplice, chi soffre di questo disturbo ha bisogno di essere compreso e ascoltato nei suoi vissuti. Parlare può essere un primo passo importante per cercare aiuto. Aiutalo a cercare il miglior trattamento per i suoi problemi. Può essere molto pesante avere accanto chi soffre di Dismorfismo quindi, soprattutto se c'è un legame forte.

non bisogna avere paura di cercare il supporto e l'aiuto di uno specialista".

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