L'anemia falciforme è associata a forme gravi di Covid

La Società Americana di Ematologia lancia l'allarme. Serve una campagna di vaccinazione capillare per questi soggetti a rischio

L'anemia falciforme è associata a forme gravi di Covid

L'anemia falciforme è una malattia genetica ereditaria del sangue. Si definisce così perché i globuli rossi assumono una caratteristica forma a falce o a mezzaluna che ostacola il loro movimento attraverso i vasi sanguigni. Di conseguenza, il flusso ematico risulta rallentato o bloccato.

Una nuova ricerca condotta dalla Società Americana di Ematologia e pubblicata su "Blood Advances" suggerisce una correlazione tra anemia falciforme e forme gravi di Covid. Pertanto, è necessario attuare strategie di riduzione del rischio e di vaccinazione per questa popolazione vulnerabile costituita mediamente da circa 100mila individui. L'indagine attinge dati da SECURE-SCD, un registro internazionale che raccoglie informazioni sulle infezioni da Covid in soggetti affetti da anemia falciforme. Sono inclusi i dettagli riguardanti ricovero e complicanze.

Gli scienziati hanno valutato i rapporti su 750 bambini e adulti iscritti nel registro tra marzo 2020 e marzo 2021. Metà dei pazienti studiati erano piccoli di età pari o inferiore a 18 anni e metà erano adulti con un'età media di 31 anni. Il 90% dei partecipanti è stato identificato come nero e il 7% come ispanico o latino. Si è scoperto che i bambini affetti da anemia falciforme che, in precedenza, avevano subito più di due eventi di dolore richiedenti cure, avevano 2,2 volte più probabilità di essere ricoverati per Covid e più di 3 possibilità di soffrire di una forma grave dell'infezione. Anche una storia di eventi algici è risultata essere un fattore di rischio per gli adulti. In particolare coloro con alle spalle due o più terapie intensive per il dolore avevano 1,8 più probabilità di essere ospedalizzati e 1,9 più possibilità di sperimentare una forma aggressiva di coronavirus.

«Questo studio, - afferma l'autrice Lana Mucalo -ci dice che tutti gli individui con anemia falciforme non presentano gli stessi livelli di rischio. I pazienti con una storia di dolore, così come i soggetti con condizioni organiche coesistenti, devono prestare maggiore attenzione per evitare l'infezione da Covid. Bisogna raccomandare la vaccinazione, in particolare alle persone con comorbilità». Il dolore è la complicanza più comune dell'anemia falciforme. I ricercatori hanno scoperto che l'algia era anche il sintomo maggiormente presente durante la malattia SARS-CoV-2 nei pazienti con anemia falciforme o addirittura l'unico segno clinico.

Il team ha altresì cercato di comprendere gli effetti dell'idrossiurea, un farmaco comunemente prescritto a chi soffre di anemia falciforme per ridurre la frequenza degli episodi dolorosi, sul Covid. Circa la metà dei 750 partecipanti stava assumendo questa molecola. Si è giunti alla conclusione che l'uso della stessa era associato a un minor rischio di presentare algia durante l'infezione da coronavirus.

Conclude Mucalo: «Sebbene non influisca positivamente sulla possibilità di sviluppare forme gravi di Covid, l'idrossiurea aiuta a ridurre l'incidenza di episodi algici negli adulti con anemia falciforme. Quindi coloro che la utilizzano per il trattamento delle loro condizioni non dovrebbero smettere di assumerla».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica