Salute

Le maschere viso in alginato

Dalle alghe brune si estraggono polimeri in grado di aumentare la viscosità dei liquidi che vengono usati in nutrizione, farmacologia e dermocosmesi

Le maschere viso in alginato

Le alghe sono stati tra i primi organismi viventi comparsi sulla Terra e a popolare i mari. La loro presenza nelle acque ha consentito l’instaurarsi di altre forme di vita, non solo acquatica ma anche terrestre. Come tutti i vegetali, le alghe possiedono un pigmento verde, la clorofilla, che consente loro di attuare il processo della fotosintetisi tramite cui viene assorbita l’anidride carbonica disciolta nelle acque che poi è utilizzata per produrre zuccheri, amido, cellulosa. In questo modo gli organismi vegetali trasformano l’energia luminosa del sole in energia chimica, intrappolandola in molecole complesse e altamente energetiche.

Le alghe si distinguono in relazione alla loro composizione e al loro colore: quelle verdi sono generalmente più superficiali, libere o fissate alla roccia, mentre quelle brune e rosse sono molto più profonde. La prima testimonianza storica sull’uso delle alghe si trova in un testo della prima metà del XVI secolo, "Documenti originali della vita di Sant’Ivo", mentre è dell’agosto 1681 l’ordinanza che ne regolava la raccolta libera sulle coste francesi per le alghe spiaggiate e soggetta a regole ben precise per il loro taglio in mare.

Benefici delle alghe brune

La grande abbondanza di alghe marine ha sempre costituito una riserva potenzialmente illimitata di materia prima che nel corso del tempo è stata utilizzata per gli scopi più diversi in agricoltura, come nutrimento animale e umano e come fonte di prodotti per uso chimico, farmaceutico, odontoiatrico e cosmetico.

Fra i principi attivi con maggiore attività farmacologica presenti nelle alghe Laminarie (di cui si utilizza il Tallo) ci sono molti oligoelementi, lo iodio e gli alginati. Quest’ultimi sono dei polimeri estratti dalla parete cellulare di alghe brune del genere Ascophillum e Laminaria (divisione Phaeophyta o Goemon) ricche di acido alginico che viene poi convertito in un sale (alginato) di sodio, di calcio, di potassio o magnesio. L’alginato sodico è un polimero polianionico in grado di modificare la consistenza dei liquidi aumentandone la viscosità.

Le virtù degli alginati nella cosmesi

Proprio in virtù delle loro caratteristiche si ritrova il loro utilizzo anche nella cosmesi. Sotto forma di polvere, vanno poi miscelate con acqua o con un idrolato per trasformarsi in un composto pastoso. Applicate su viso, collo e décolleté e lasciate in posa dai 10 ai 20 minuti le maschere si solidificheranno formando un calco perfetto del viso, che verrà ossigenato e nutrito dagli attivi.

Le maschere viso con alginati, sali polimerici derivati dalle alghe, contengono un’ampia gamma di amminoacidi, vitamine e oligoelementi che migliorano l’idratazione e la struttura dell’epidermide, incrementando la produzione di acido ialuronico, collagene ed elastina. Questi "composti di bellezza" assicurano un effetto detossinante e ossigenante e stimolano il metabolismo cellulare riattivando la microcircolazione, promuovendo il turnover cellulare e regalando compattezza e luminosità alla pelle.

Le maschere in alginato creano un effetto occlusivo durante il tempo di posa che rende la pelle impossibilitata ad agire con l’esterno grazie allo strato gommoso che si forma una volta applicate. Infatti la pelle richiama ossigeno dagli strati interni attraverso la circolazione sanguigna, stimolando così la microcircolazione.

Inoltre la micro-sudorazione che si crea tra maschera e pelle favorisce la penetrazione dei principi attivi per osmosi.

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