Quercetina, quando la salute ci arriva dalle piante

Prodotta dal metabolismo di alcuni alberi, si trova anche nei frutti e nei vegetali: ha proprietà antiossidanti e antivirali

Quercetina, quando la salute ci arriva dalle piante

Cos'hanno in comune cipolla rossa, capperi e radicchio? Ciascuno di noi sa che sono vegetali, certamente, ma pochi forse sono al corrente che contengono tutti abbondanti quantità di quercetina.

La quercetina possiede, come vedremo, proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie e anti-allergiche notevoli ed è praticamente priva di effetti collaterali nocivi per l'uomo.

Può essere modificata con relativa facilità per sviluppare una molecola di sintesi ancora più potente, grazie alle sue dimensioni ridotte e ai particolari gruppi funzionali presenti nella sua struttura chimica.

Presenta un altro vantaggio non trascurabile: poiché non può essere oggetto di brevetto, chiunque può usarla come punto di partenza per nuove ricerche.

Che cos'è?

La quercetina è un flavonoide prodotto dal metabolismo di alcune piante (ippocastano, biancospino, camomilla) ma si trova anche nelle verdure e nella frutta. È impiegata nel trattamento dei disturbi metabolici e infiammatori e la principale attività attribuita è quella antiossidante. Contribuisce a ridurre la formazione di radicali liberi e sostanze pro-infiammatorie. Ad essa vengono attribuite proprietà vasoattive in quanto aumenterebbe la resistenza dei capillari.

Diversi studi dimostrano che la quercetina possiede le seguenti proprietà:

  • antinfiammatoria
  • antiestrogenica
  • di riduzione della formazione del tessuto endometriale
  • di protezione cardiovascolare
  • immunomodulatoria
  • antiaterosclerotica mediante l'inibizione dell'ossidazione delle LDL e il conseguente danno endoteliale arterioso
  • gastroprotettiva
  • antivirale (ne parleremo tra poco in relazione al Covid-19).

La quercetina viene assorbita a livello intestinale e i suoi metaboliti sono distribuiti dal fegato ai vari tessuti dell'organismo; nel plasma si trova legata all'albumina. La disponibilità della quercetina assunta per via orale è incerta; sembra che sia meglio assimilata dall'intestino se assunta assieme a grassi quali i trigliceridi a media catena. Per questa ragione è importante che eventuali integratori di quercetina contengano sostanze lipidiche e che vengano assunti a stomaco pieno. Altrettanto importante, oltre che ovvio, il consumo di verdura e frutta. Oltre che nei vegetali citati sopra ricordiamo infine che la quercetina è presente nel cacao, nel tè verde e negli agrumi.

La proprietà antivirale

E veniamo agli incoraggianti studi sul possibile utilizzo della quercetina come coadiuvante nella cura del Covid-19.

Nel settembre 2020, il CNR ha pubblicato un comunicato stampa per divulgare la scoperta di uno studio internazionale cui aveva partecipato L'Istituto di Nanotecnologia dell'ente di ricerca nazionale: “La quercetina, molecola di origine naturale, funge da inibitore specifico per il virus responsabile del Covid-19, mostrando un effetto destabilizzante sulla 3CLpro, una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus...”.

Il risultato è l'esito del lavoro di ricerca condotto da Bruno Rizzuti dell'Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza con un gruppo di ricercatori di Madrid e Saragozza ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista International Journal of Biological Macromolecules.

Spostiamoci in Spagna e ascoltiamo la dottoressa Olga Abian, dell'Università di Saragozza e prima autrice della pubblicazione: “In una prima fase di lavoro è stata studiata, con varie tecniche sperimentali, la sensibilità di questa proteina a varie condizioni di temperatura e pH: un risultato importante perchè molti gruppi stanno lavorando su 3CLpro come possibile bersaglio farmacologico, in virtù del fatto che è fortemente conservata in tutti i tipi di coronavirus".

Inoltre: “La parte più interessante di questo lavoro è lo screening sperimentale eseguito su 150 composti, grazie a cui la quercetina è stata individuata come molecola attiva su 3 Clpro”, ha concluso Adrian Velazquez-Campoy dell'Università di Saragozza, che ha diretto il gruppo di ricerca e ha già lavorato alla ricerca di farmaci inibitori della proteina per il virus SARS originario che causò l'epidemia del 2003, “La quercetina riduce l'attività enzimatica di 3 Clpro grazie al suo effetto destabilizzante sulla proteina...”.

La notizia fu ripresa da molti giornali tra cui l'agenzia stampa Adnkronos: “Covid, un composto naturale lo uccide: scoperta del CNR”.

Come si dice in questi casi “Se son rose, fioriranno”.

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