"Vaccino anti-infarto", al via la sperimentazione in Italia

Il Centro cardiologico Monzino di Milano testerà su alcuni pazienti il nuovo farmaco che agisce sul colesterolo "cattivo", riducendo il rischio di "eventi cardiovascolari gravi"

"Vaccino anti-infarto", al via la sperimentazione in Italia

La sperimentazione, al Centro cardiologico Monzino di Milano, avverrà su tre pazienti. Ma nel mondo, in totale, ne verranno testati 10mila. Le attenzioni degli scienziati saranno rivolte a loro, per quello che è già ora uno studio carico di aspettative. L'obiettivo della ricerca internazionale in questione sarà infatti quello di verificare l'efficacia del cosiddetto "vaccino anti-infarto", secondo la definizione conita da Eugene Brauwnwal, padre della cardiologia moderna. Si tratta di un nuovo farmaco Novartis - l'Inclisiran - che richiede due somministrazioni l'anno e che sarebbe in grado di ridurre il rischio di "eventi cardiovascolari gravi", come infarto e ictus. Questo, dimezzando i livelli di colesterolo cattivo Ldl-c.

Il Monzino di Milano è stato selezionato per testare il nuovo ritrovato scientifico nell'ambito dello studio multicentrico internazionale Victorion-2P. La ricerca - si legge in una nota del Centro cardiologico milanese - "è randomizzata in doppio cieco, Inclisiran vs Placebo, e prevede la somministrazione due volte l'anno con un follow up variabile tra 3-6 anni, in cui il paziente viene rivisto periodicamente in ambulatorio per controllare il suo stato di salute e registrare eventuali eventi per verificare le differenze nei due bracci". I pazienti inseriti nello studio clinico sono quelli in "prevenzione secondaria", ovvero persone che in passato avevano avuto un evento cardio cerebro vascolare. Per esempio, la paziente reclutata per prima al Monzino aveva accusato un grave infarto due mesi fa e - spiegano dall'istituto lombardo - "continua, nonostante una scrupolosa assunzione della terapia, ad avere valori di colesterolo troppo alti rispetto al valore soglia".

"È noto come l'Ldl-c giochi un ruolo chiave nello sviluppo e la progressione delle malattie cardiovascolari e aterosclerotiche ed è dimostrato che, abbassandone i livelli nel sangue, si ottiene una riduzione della loro incidenza e della mortalità", ha spiegato Piergiuseppe Agostoni Direttore del Dipartimento di Cardiologia Critica e Riabilitativa Monzino, che è professore ordinario di malattie cardiovascolari all'Università degli Studi di Milano e Principal Investigator al Monzino dello studio Victorion-2. "Un effetto che è ancora più importante nei soggetti più a rischio, come chi ha già sperimentato nella sua storia un evento cardiovascolare. Sono proprio questi i pazienti su cui si focalizza questo studio", ha aggiunto il medico.

Le speranze riposte nel cosiddetto "vaccino anti-infarto" stanno innanzitutto nel fatto che sia il primo farmaco di una nuova classe ad aver offerto la possibilità abbassare del 50% i livelli di Ldl-c, sia in pazienti con malattia cerebrovascolare che in pazienti con malattia polivascolare. "In questi soggetti, anche la terapia con statine, pur alla massima dose tollerata, non aveva ottenuto del tutto l'obiettivo", ha osservato il professor Agostoni.

La nuova classe di farmaci anticolesterolo agisce con un meccanismo di "silenziamento genico": le molecole interferiscono in modo mirato su specifici obiettivi e li disattivano, mettendoli "a tacere". Inclirisan viene ritenuto degno di attenzione scientifica perché "silenziando una sequenza di Rna messaggero a livello dell'epatocita, attraverso una serie di meccanismi a cascata, produce una riduzione molto importante dei valori di colesterolo". Da qui - ha spiegato Massimo Mapelli, membro dello staff dello studio al Monzino - "il parallelismo con i vaccini anti Sars-CoV-2 che, seppure con meccanismo molto diverso, sfruttano mRNA, una sorta di dizionario in grado di tradurre in pratica quanto scritto nel nostro materiale genetico". Alla ricerca, lavoreranno anche le dottoresse Elisabetta Salvioni, Fabiana De Martino e Irene Mattavelli.

Al

momento in Italia, oltre al Monzino, sono attivi o in corso di attivazione altri cinque centri. I poli scientifici mondiali interessati al reclutamento sono 806, di cui 531 extraeuropei, 275 nell’Ue e 20 nel nostro Paese.

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