Salvato dall’iniezione letale, «Rocky» diventa un cane poliziotto

Dal pericolo di un’iniezione letale all’inizio di una promettente carriera da cane poliziotto. È la storia di «Rocky», splendido esemplare di pastore tedesco di circa 18 mesi che di recente è entrato di diritto a far parte del Centro cinofilo della Polizia di Stato di Nettuno. «Una storia esemplare di cui in passato si era interessata anche la stampa locale, che trae origine da un ordinario maltrattamento e che sarebbe potuta finire nel peggiore dei modi senza l’interessamento del Servizio veterinario della Asl di Viterbo. Rocky, infatti, nei primi mesi della sua vita era passato nelle mani di due distinti padroni, di cui il primo lo aveva totalmente viziato, mentre il secondo si era limitato a farlo sopravvivere, tenendolo costantemente alla catena. Riuscito a liberarsi e a fuggire il suo proprietario aveva tentato di imprigionarlo di nuovo, ma il cane si era ribellato, mordendolo a entrambi gli avambracci. Ne era conseguito l’intervento dell’accalappiatore, la cattura dell’animale e la proposta di abbatterlo da parte del proprietario all’ufficio veterinario della Asl viterbese. In altri tempi la sorte dell’esemplare sarebbe stata segnata, ma il combinato disposto della legge sul benessere degli animali e la recente normativa Martini ha consentito un’applicazione innovativa che potrebbe diventare un precedente e, nel migliore dei casi, una prassi consolidata». «In sostanza - spiega Antonella Bruni del servizio aziendale - abbiamo ritenuto che, non solo il cane, indipendentemente dalla volontà comunque negativa del padrone, non potesse essere mai riaffidato allo stesso, ma che costui dovesse mantenere i propri obblighi economici di mantenimento e di recupero comportamentale sino a nuova adozione».
«Con decisione unanime dell’ufficio veterinario - continua l’Asl Viterbo -. Rocky è stato quindi portato presso un centro cinofilo e affidato a un addestratore». «In 4 mesi di lavoro costante, intelligente ed efficace - prosegue Antonella Bruni - il carattere di Rocky è stato recuperato, mostrandosi affettuoso ancorché di forte temperamento ed evidenziando una speciale attitudine al lavoro, tanto che il suo istruttore ci ha consigliato un’adozione da parte di un istituto di vigilanza. Ci è venuta, allora, l’idea di proporre questo meraviglioso cane al Centro cinofilo della Polizia di Stato col quale abbiamo concordato uno specifico test, superato da Rocky a pieni voti.

Quando lo abbiamo lasciato a Nettuno in mani esperte e affettuose, ormai allievo poliziotto a quattro zampe, eravamo tutti commossi, ci sembrava di perdere un grande amico, ma sapevamo di regalarlo a tutti i cittadini, che avrebbe appreso ad aiutare e proteggere. Ringrazio, quindi la Polizia, tutta la Asl di Viterbo, i dirigenti Chiatti e Micarelli e tutti i miei colleghi».

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