Tutti daccordo su un punto: «È stato un episodio gravissimo, e a Milano non può esistere la legge della giungla». Riassume il pensiero dellaula il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri, dedicando un minuto di silenzio ad Abdoul Guiebre, il ragazzo ucciso a sprangate. Poi, anche sulla morte del giovane, maggioranza e opposizione tornano a dividersi. Attacca il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino: «Si dirà che gli assassini sono dei delinquenti e il razzismo non centra o non è il movente principale», ma «in città si respira un micidiale mix di odio, paura e razzismo, si evoca il nemico nel diverso», dunque «la politica dovrebbe promuovere la violenza con la coesione sociale, invece di cavalcare la paura». È «squallido - ribatte il capogruppo della Lega Matteo Salvini - il tentativo di strumentalizzare la vicenda anche in questaula. Non saranno certo due delinquenti, che avrebbero potuto dare prova di quello che sono prendendosela con chiunque altro, italiano o no, a bloccare la strada intrapresa dal ministro Maroni per il recupero della legalità». Come presidente della Commissione sicurezza da fine mese convocherà i rappresentanti delle varie comunità «per ascoltarne problemi e disagi. Non respiro aria di odio e xenofobia in città, ma il rischio che si generi razzismo se si mette la testa sotto la sabbia sul problema dellimmigrazione». Daccordo il capogruppo di Fi Giulio Gallera e di An Carlo Fidanza, che criticano i tentativi di «speculazione politica».
Giuseppe Landonio (Sinistra Democratica) chiede invece «una giornata di lutto cittadino e la creazione finalmente della Consulta degli stranieri». Poi, seduta chiusa per permettere alla minoranza di andare al presidio organizzato dal Pd in piazza San Babila.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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