Alla vigilia del voto cè un sindaco che preme lacceleratore sullurbanistica. E che giovedì firma il via libera alledificabilità del «pratone» di San Donato Milanese. È il diesse Achille Taverniti. «È il suo ultimo regalo ai cittadini, che non hanno mai nascosto le loro perplessità e preoccupazioni sul progetto abitativo in quellarea, il pratone, che porta a San Donato solo un aumento del traffico e dellinquinamento» osserva Mario Dompè.
Spiega che il candidato sindaco del centrodestra accompagna con unannotazione: «Dando le concessioni di edificazione, lavvio dei lavori è immediatamente e questo priva il centrodestra di poter ridiscutere con la proprietà di quel terreno possibili cambiamenti tali però da non modificare i diritti edificatori complessivi». Ma la scelta del sindaco uscente non consente ai residenti di avanzare proposte sullassetto urbanistico di San Donato.
«Nessuna sorpresa» aggiunge Dompè, candidato sindaco della Cdl: «Lamministrazione Taverniti non ha posto il cittadino al centro dellattenzione. Sotto il governo della sinistra cè stato un aumento di tasse e di tariffe che non sono stati accompagnati da un miglioramento della qualità dei servizi, della vita dei miei concittadini». Menzogna, dunque, il taglio dellIci vagheggiato dalla giunta Taverniti: «Anche cinque anni fa Taverniti e i suoi pasdaran lo promisero. Allindomani dellelezione fu però varato un provvedimento che - tra aumento dellaliquota e la drastica riduzione della detrazione - produsse un aumento della tassa per la prima casa pari al centocinquanta per cento».
Niente male come politica delle tasse di unamministrazione che, a San Donato, ha pure lasciato «i topi scorrazzare nella scuola materna di via di Vittorio e i bambini al freddo nella struttura di via Martiri di Cefalonia o, ancora, la questione delle piste ciclabili o la grande operazione urbanistica del pratone». Progetto, chiosa Dompè, che non «tiene conto, tra laltro, della mancanza di una piazza» ma «in compenso fa spendere un sacco di soldi pubblici per realizzare una struttura, il laghetto, che già esiste».
Soldi pubblici che il Comune guidato dalla sinistra ha pure speso per fare campagna elettorale «con un opuscoletto di sessantré pagine su carta patinata per magnificare le sorti di Taverniti e della sua giunta». Operazione giudicata «uno spreco di soldi e di carta» anche dal candidato sindaco di Rifondazione, Massimiliano Ristretta.
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