Roma - Non accetteranno la medaglia d'oro al merito civile. Diranno "no, grazie" al riconoscimento del presidente della Repubblica. E non stanno scherzando: hanno già bruciato i loro certificati elettorali. Sono pronti anche a rinunciare alle onoreficenze i genitori dei 27 bambini morti cinque anni fa nel crollo della scuola di San Giuliano di Puglia. Vogliono che venga cancellata la sentenza "vergognosa e ingannevole" con cui si è concluso il processo di primo grado, vale a dire senza un colpevole.
"I nostri figli non sono vittime del terremoto" "Non onora la memoria dei nostri figli e che ha creato nell'opinione pubblica sgomento e indignazione", scrivono così i genitori dei bambini al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, invitandolo a San Giuliano per il quinto anniversario del terremoto. Dopo aver ricordato che durante il processo sono emerse "tutte le responsabilità", i genitori aggiungono: "Noi crediamo che una società giusta non può realizzarsi senza il fondamento essenziale dell’amore per la verità" e per questo "continueremo con senso civico e responsabile a chiedere per i nostri figli e per il popolo italiano verità e giustizia".
Fino ad allora, però, niente medaglie. "Non possiamo accettarle in quanto quei bambini (dopo la sentenza di primo grado) sono vittime del terremoto e, dunque, bisognerebbe riconoscere una medaglia d’oro a tutte le vittime di ogni terremoto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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