
"È impensabile che in una città con due squadre come Inter e Milan la politica non riesca a decidere sul futuro di San Siro". L'ex sindaco Letizia Moratti, presidente della Consulta nazionale di Forza Italia e anche cognata dell'ex patron dell'Inter Massimo Moratti, ha ovviamente sempre avuto a cuore il calcio milanese e ora vede il rischio concreto che salti ancora una volta il piano del nuovo stadio per i club. Il voto in Consiglio è slitato a settembre. "I tempi sono stretti", come ha detto bene la capogruppo Pd Beatrice Uguccioni che limerà un ordine del giorno che possa mettere insieme i voti della maggioranza e magari strappare qualche sì dai banchi del centrodestra. Un equilibrio complicato, visto che i tre esponenti dei Verdi hanno già dichiarato che bocceranno la vendita dello stadio storico e dei terreni intorno ai club, i consiglieri Pd Alessandro Giungi e Rosario Pantaleo pure e Enrico Fedrighini del gruppo misto è tra i più attivi sostenitori dei comitati salva-Meazza.
Moratti sottolinea che "da quindi anni le giunte di sinistra non hanno effettuato nessuna scelta concreta sulla questione San Siro, portando così le squadre a guardare ad altre soluzioni che porterebbero un indotto economico inferiore. L'Uefa stima che club con stadi moderni abbiano introiti del 30% superiori: questo significa economia, lavoro, sviluppo per l'intero territorio. Ma la politica deve saper decidere e prendersi responsabilità". Però "dopo aver ascoltato il dibattito tra Verdi, AVS, 5 Stelle e persino il Pd che chiede di cambiare passo - conclude -, non credo che questa giunta sarà in grado di tenere il ritmo delle esigenze di Milano, partendo proprio dal caso San Siro".
E Moratti nei giorni scorsi ha colto l'occasione dell'ingresso di Marisa Cesana nel gruppo di Forza Italia in Regione (era stata eletta come esponente della Lista Fontana) per sottolineare la crescita "importante" da sei a dieci consiglieri in aula, che "conferma il grande lavoro svolto da Alessandro Sorte
e da tutta la dirigenza regionale: più presenza sui territori, più partecipazione e un partito sempre più radicato e credibile". Fi è salita "a circa 24.000 iscritti, ha aperto nuove sedi ed è in piena fase di rilancio".