San Siro corre contro il tempo

da Roma

Il via libera è arrivato solo per sei stadi di serie A, domani altri cinque di B avranno gli spettatori perché sotto i diecimila posti di capienza. Milano potrebbe essere riaperto fra tre settimane, Firenze il 18 marzo per la sfida con la Roma, come annuncia il Comune che inizierà i lavori già lunedì (la situazione è quindi in continua evoluzione), Napoli chissà. «Quello del San Paolo è un grosso problema, mi preoccupa e mi amareggia molto – dice Matarrese -. Faccio appello al sindaco perché si accelerino i lavori. Solo gli abbonati? Senza tornelli non c’è speranza». Intanto il patron De Laurentiis annuncia che rimborserà gli oltre ventimila possessori di tessera che non potranno assistere alle partite interne degli azzurri.
La riunione di Lega partorisce intanto un’importante iniziativa: è stata varata una commissione composta da quattro membri di A (Livorno, Atalanta, Udinese e Catania) e altrettanti di B (Napoli, Triestina, Piacenza e Baraldi, vicerappresentante dei cadetti) con il compito di «marcare» l’osservatorio nella verifica dei lavori, che avverrà ogni settimana, per ottenere risposte tempestive. E il primo stadio che potrebbe riaprire è quello di Milano. Matarrese non esclude una sorpresa in zona Cesarini, oggi il Prefetto locale effettuerà il sopralluogo e riferirà all’osservatorio. Ma è impossibile che Milan-Livorno sia a porte aperte, più facile che San Siro possa riaccogliere gli abbonati il 25 o 28 febbraio. «L’Uefa ci ha detto che abbiamo un ottimo stadio – sottolinea Galliani –, è stato ingiusto chiuderlo. Al momento per adeguarci al decreto Pisanu mancano 160 tornelli e una barriera di 900 metri». Come dire, non c’è moltissimo da fare. Di fatto, e lo riferisce lo stesso Matarrese, le società anticiperanno i soldi per le spese necessarie a completare i lavori. «In fondo – ha detto ironicamente il ministro dell’Interno Amato –, mettere dei tornelli non è difficile come per la Nasa andare sulla luna...».


Oggi Pancalli andrà dal neopresidente Uefa Platini a Nyon e darà assicurazioni sugli stadi italiani dove si dovranno giocare competizioni europee. E se il Milan non potrà disporre del Meazza, giocherà la sfida con il Celtic a Torino. Ieri infine è stato deciso che il turno di recupero della B (prima di ritorno) si giocherà il 17 aprile e non il 13 febbraio.

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