Beirut - Una forte esplosione è stata udita oggi in un quartiere cristiano di Beirut. Lo hanno detto testimoni. L’esplosione è stata avvertita a Furn al Shebbak, un quartiere nella zona est di Beirut, a maggioranza cristiana. Nella zona dell’esplosione si stanno dirigendo ambulanze, per i testimoni ci sarebbero dieci vittime e numerosi feriti. Sono un alto magistrato e "un funzionario della sicurezza" libanese gli obiettivi dell'autobomba. Lo ha affermato l’inviato della tv satellitare araba al Jazeera recatosi sul posto dell’esplosione. La stessa tv parla di "grossa esplosione", e afferma che a far pensare ad un attentato contro un esponente della sicurezza "è il numero e tipo" delle auto coinvolte oltre al fatto al luogo. La strada dove è avvenuta l’esplosione "porta in direzione del palazzo presidenziale".
Autobomba Sarebbero stati usati 40 chili di tritolo per confezionare l’esplosivo usato questa mattina nella parte orientale di Beirut per colpire un’alta personalità degli apparati di sicurezza nazionali. Lo riferiscono fonti della polizia alla tv satellitare al Arabiya. L’attentato ha colpito in particolare tre auto che percorrevano una strada di comunicazione veloce della città che conduce verso il centro. All’interno della prima auto si presume che ci fossero dei militari, che sono morti sul corpo. Tra loro ci potrebbe essere la persona obiettivo dell’attacco. Sulle altre due auto viaggiava la scorta. Al momento non è possibile identificare la vittima perché i vigili del fuoco non sono ancora riusciti a spegnere le fiamme all’interno dei veicoli.
Le vittime Sarebbe un giudice di alto livello il reale obiettivo dell’attentato che oggi a Beirut ha colpito la zona orientale della città, sede del quartiere cristiano. Nell’esplosione è morto anche il capitano di polizia Wisam Aid, già ferito nelle operazioni del campo profughi di Nar el Bared, di ritorno da una riunione della commissione internazionale che indaga sull’omicidio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri.
Aid era responsabile del settore informazioni della polizia della capitale libanese e aveva individuato i quattro siriani, membri del gruppo terroristico di Fatah al-Islam, arrestati lo scorso marzo per aver compiuto l’attentato di Ein Alaq del 13 febbraio. In quell’attacco erano morte 3 persone. I quattro terroristi avevano messo due ordigni in due pullmini che trasportavano cristiani libanesi da Beirut verso il nord del paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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