Cultura e Spettacoli

Sangue e morte: che paura i vampiri di Dario Argento

Il maestro dell’horror mostra le violente scene del suo Dracula 3D "La tecnologia è inarrestabile. I miei effetti sotterreranno Avatar"

Sangue e morte: che paura  i vampiri di Dario Argento

Courmayeur - Chissà se saranno incisivi i canini in 3D. Dario Argento ci prova con il suo Dracula, che uscirà nelle sale in marzo, o anche aprile, dipende dalla laboriosa messa a punto degli effetti speciali, che sono la bellezza di ottanta e passa e che verranno eleborati negli studi di Los Angeles. Il tutto con una tecnica nuovissima, che, assicura il re della paura cinematografica, rendono «obsoleto» il pur recente blockbuster Avatar. Bene, di questo Dracula in 3D sono stati mostrati venticinque sanguinolenti minuti in anteprimissima mondiale al Noir in festival di Courmayeur.

Quasi mezz’ora di scene sparpagliate, ovvero senza seguire l’ordine cronologico, quindi di difficile comprensione. Nella speranza che poi a film ultimato e con le sequenze nel giusto ordine, lo spettatore possa vederci più chiaro. Amore e morte, con «molto eros» è l’argentea ricetta per l’ennesima storia del principe dei vampiri, ispirato, naturalmente, al romanzo di Bram Stoker. Niente a che vedere dunque con i vampiretti da parrocchia di ultima generazione, quelli della serie Twilight, tanto per intenderci, che mandano in sollucchero i ragazzini ma al prode Argento fanno un baffo o poco più. Qui se non c’è Bella con la maiuscola, ci sono almeno due belle con la minuscola, la veterana, artisticamente parlando, Asia, che papà Dario non esita a mostrare come mamma Daria Nicolodi l’ha fatta (ottimo lavoro) nel ruolo di Lucy, e la quasi new entry Marta Gastini, già vista, da pochi, nei televisivi Borgia, che impersona Mina.

I due protagonisti maschili sono invece il tedesco Thomas Kretschmann, nella parte di Dracula, che con Argento aveva già lavorato quindici anni fa in La sindrome di Stendhal, e Rutger Hauer, che incarna l’instancabile cacciatore di vampiri Van Helsing, scelto, a detta del regista, «perché è olandese come il personaggio». Quindi sarebbe perfetto anche per fare van Gogh, Cruijff e, volendo, Mata Hari. Sangue, come detto, ce n’è a fiumi, ma con questo tipo di 3D, che agisce soprattutto in profondità, gli schizzi restano circoscritti. Una vera disdetta per gli amanti dell’horror più perverso che non potranno bearsi dell’inebriante sensazione di vederseli arrivare fino ai braccioli della poltrona.

Sgozzamenti, decapitazioni, un’attività senza tregua per le innumerevoli armi da taglio in dotazione, insomma il becchino avrà il suo bel daffare. Con probabile incremento dei visitatori nei luoghi delle stragi, come da tempo succede per Cogne, Avetrana e Garlasco: nel nostro caso Ricetto di Candelo, nei pressi di Biella, e il magnifico castello di Montalto Dora, a pochi passi da Ivrea. «Il 3D, sostiene Argento, è il futuro prossimo del cinema. Succederà presto come per il colore. Chi fa più film in bianco e nero?». Sono lontani i tempi (1954) in cui Hitchcock girava in 3D (Il delitto perfetto), ma poi nelle sale mandava per cautela la versione tradizionale. Vedremo come reagiranno gli spettatori primaverili alle zannate tridimensionali di Dracula. Che spaventeranno più di tutti chi si presenterà alla cassa all’oscuro del malefico sovrapprezzo.

In attesa delle paure vampiresche, il Noir si fa portavoce di un terrore più incombente, descritto magistralmente nel thriller finanziario Margin Call, dove si racconta l’immaginario, ma non troppo, crollo di una mega azienda di

Wall Street e i disperati, truffaldini accorgimenti per salvarla. Vendendo titoli spazzatura ai boccaloni. Impresa possibile, se nel ruolo degli spacciatori c’è gente con il volto rispettabile di Kevin Spacey e Jeremy Irons.

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