Cronaca locale

Sanità, il dentista: «Occhio al low cost, è pericoloso»

L'ex presidente dell'associazione dentisti mette in guardia dai lavori a basso costo: «Vengono usati materiali scadenti e poco salutari»

In tempo di crisi, quello dei dentisti low cost è stato un autentico boom. Non solo all'estero - con i tour sanitari organizzati in Croazia e nei paesi dell'est - ma anche a Milano, dove operano una quindicina di studi a basso costo. Preventivi abbordabili, la garanzia di un risparmio notevole su otturazioni, ponti e corone. In tanti (circa 20mila in Italia), costretti a tirare la cinghia su tutto, si sono messi nelle mani dei dentisti più economici. Senza tuttavia sapere che quel risparmio significa spesso utilizzo di materiali scadenti, pericolosi per la salute e poco duraturi nel tempo. A mettere in guardia dai rischi del low cost è Alessandro Porri, ex presidente dell'associazione dei dentisti Andi: «Occhio ai dentisti a basso costo. Spesso per i loro lavori usano materiali meno costosi dell'oro, titanio o, peggio ancora, lo zirconio, proveniente dai paesi dell'est europeo. Sono materiali che a lunga scadenza possono provocare grosse allergie e problemi. Tanto da dover rifare daccapo l'intero lavoro nella bocca del paziente». Come a dire: si risparmia solo sul momento, ma a lunga scadenza si arriva perfino a spendere più del normale. Altro rischio: «Se si devitalizza un dente velocemente per risparmiare sulla manodopera - spiega Porri - il rischio che si formi un granuloma è molto alto. Oppure, se le lampade per indurire il materiale delle otturazioni sono scadenti, il lavoro viene fatto bene solo in apparenza ma nel tempo è facile che si formi un'altra carie allo stesso dente». Nel low cost magari non esistono tac né radiografie, troppo costose e l'igiene è quella che è. Va bene risparmiare, ma non quando di mezzo c'è la salute.
Per questo Porri lancia una proposta: una carta etica dei dentisti che dia precise garanzie ai pazienti e assicuri la totale trasparenza sui materiali usati e sui loro costi. Sì, perché c'è anche chi fa il furbo e fa pagare una corona oltre 1.300 euro. Oppure cura carie che non ci sono. Mettere in chiaro i prezzi può essere un primo passo verso il reale risparmio dei clienti. «Mi rendo perfettamente conto - sostiene Porri - che uno studio dentistico ha dei costi molto alti. Ma è anche vero che la qualità costa. Perciò bisogna stare attenti a chi si fa pagare troppo poco perché vuol dire che i materiali che ci mette in bocca sono scarsi.

E bisogna stare attenti anche a chi fa pagare troppo perché probabilmente esagera per rientrare nelle spese».

Commenti