Alla Regione Lazio è ancora bufera sulla sanità. La «cura» a base di tagli voluta dalla giunta Marrazzo desta infatti serie preoccupazioni fra le organizzazioni di categoria, che paventano drastiche riduzioni dei servizi essenziali ai cittadini, del personale medico e paramedico, delle strutture e prestazioni specialistiche, e finanche del tetto per la spesa farmaceutica. Lassessore alla Sanità Augusto Battaglia, del resto, non sembra aver mai negato di avere più a cuore gli ambulatori che i nosocomi. In tale quadro, si profilano misure drastiche come lintroduzione dellindice di appropriatezza per le prescrizioni dei medici di famiglia, farmaci ed esami clinici col «contagocce», ricoveri come «extrema ratio» e forsanche una sorta di revisione dei livelli di accreditamento dei plessi ospedalieri. Risparmi che, assicura lassessore Bettaglia, «consentiranno di abolire il ticket». Ma quanto dovrà costare a cittadini e operatori sanitari questabolizione? Se ne è fatto unidea il sindacato di categoria Fials-Confsal che paventa ripercussioni anche sui medici di famiglia, nonché sulle piante organiche e gli eventuali esuberi nelle strutture sanitarie, per i quali potrebbe profilarsi una stagione di mobilità e pendolarismo che lascia turbata pure la Uil. Al punto che il segretario regionale Giampaolo Bombardieri rimarca sollecita la concertazione sindacale per ogni atto intrapreso in materia dei manager.
Cosa pensano Battaglia e Marrazzo delle rivendicazioni dei sindacati? «Sono 4 mesi che attendiamo un confronto su temi che riguardano la collettività - dice Bombardieri -. Una differenza sostanziale con Francesco Storace».Sanità, a rischio ricoveri e medicine
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