Sanità, si dimette il funzionario indagato

Continua a spiegare di avere «fiducia nella magistratura» e a promettere che chiarirà tutto: ma nel frattempo Simone Rasetti, il funzionario della Regione indagato per corruzione dalla Procura, ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico di capo di gabinetto dell’assessore alla Sanità Luciano Bresciani.
L’ufficio di Rasetti era stato perquisito martedì dalla Digos nell’ambito dell’indagine sul tentativo della società Multimediaholding di conquistare a colpi di tangenti l’appalto per la comunicazione televisiva negli ospedali lombardi. Secondo la ricostruzione della Procura, mentre il capogruppo della Lega Nord Stefano Galli aveva respinto le offerte di Armando Uva, rappresentante della società, invece Rasetti avrebbe accettato di fare da sponda ai tentativi di corruzione. Pur proclamandosi innocente, Rasetti ha scelto di fare un passo indietro, probabilmente anche per cercare di limitare i danni.


D’altronde la vicenda sta creando una serie di tensioni all’interno della Lega Nord, cui fanno riferimento a vario titolo tutti i protagonisti: «Io - ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio regionale Davide Boni - parto sempre dal principio della presunzione di innocenza. Ma sono anche convinto che chi sbaglia, se ha sbagliato, deve pagare, perché non c’è alternativa, soprattutto per chi ha a che fare con il destino di nove milioni e mezzo di lombardi».

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