Il Sanpaolo decide il futuro di Eurizon

Oggi i consigli per la quotazione del polo previdenziale. Opa Fideuram da metà agosto. La Borsa crede alle voci su Intesa

da Milano

Giornata decisiva, oggi, per il via libera al progetto di quotazione in Borsa di Eurizon. A Torino si riuniscono prima il cda della capogruppo SanpaoloImi e poi a seguire quello del polo previdenziale Eurizon. L'attesa è incentrata sulla dimensione della quota di Eurizon che Torino deciderà di collocare e sulle modalità dell'offerta: se si tratterà di un'offerta di vendita o di vendita e scambio. L'operazione, secondo le voci circolate in questi giorni, potrebbe anche essere l'occasione per far entrare soci di rilievo. Magari in maniera diretta lo stesso Santander, già primo azionista ordinario del Sanpaolo con il 9,9%.
Con l'ok dei consigli partirà un percorso che dovrebbe portare Eurizon al debutto sul listino di Piazza Affari in autunno. alla fine sarà riunito in Borsa sotto l'unico cappello di Eurizon l'intero comparto assicurativo e del risparmio gestito del gruppo Sanpaolo (San Paolo Asset Management, Eurizon Vita e Banca Fideuram), e si completerà con la fusione di Banca Fideuram - per la quale i valori di concambio dovrebbero essere fissati circa un mese dopo la quotazione di Eurizon - e con il suo delisting, previsto a primavera del 2007. In proposito l’Opa di Eurizon sarà a 5 euro per azione che e dovrebbe prendere il via a metà agosto per concludersi a metà settembre, e riguarderà il 25,3% del capitale sociale di Fideuram.
Il gruppo che ne nascerà, come ha sottolineato nei giorni scorsi l'ad del Sanpaolo Alfonso Iozzo, sarà tra i primi 20 d'Europa e avrà complessivamente una massa gestita vicina ai 200 miliardi. Secondo gli ultimi studi degli analisti, la valutazione complessiva di Eurizon oscilla tra i 7,5 e i 9,7 miliardi.
Intanto torna agli onori delle cronache l'ipotesi di un’operazione tra il Sanpaolo e Banca Intesa. Operazione, fanno notare gli addetti ai lavori, che presenterebbe grossi ostacoli a livello tecnico e di azionariato e quindi difficile da ipotizzare concretamente. Fatto sta che gli incontri delle scorse settimane (ce ne sarebbe stato più di uno) tra il presidente del Sanpaolo, Enrico Salza ed il numero uno di Intesa Giovanni Bazoli hanno fatto ripartire le indiscrezioni.

Sul tavolo non ci sarebbe stata però alcuna concreta operazione tra i due istituti ma temi generali, a cominciare dal rinnovo dei vertici dell'Abi (nato infatti sull’asse Milano-Torino) fino al futuro del sistema bancario italiano. Ma il mercato ci crede e premia i titoli coinvolti facendo guadagnare a Intesa il 2,8% e al SanPaolo l'1,5 per cento.

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