Sanremo 2020

Sanremo, la solita sinistra attacca: "Achille Lauro presenta una canzone fascista"

Dopo le proteste per il presunto sovranismo di Rita Pavone, ecco quelle per il presunto fascismo di Achille Lauro che porta a Sanremo un brano dal titolo "Me ne frego"

Sanremo, la solita sinistra attacca: "Achille Lauro presenta una canzone fascista"

Il momentaneo stop di Rula Jebreal al Festival di Sanremo era stato accolto con veementi proteste dal popolo rosso. Adesso che la giornalista è stata ufficialmente ammessa tra le 10 presenze femminili che affiancheranno Amadeus (con tanto di cachet stellare), la battaglia si è spostata sui cantanti e le canzoni in gara. A farne le spese, oltre a Rita Pavone, è anche Achille Lauro.

Twitter sembra essere il terreno di battaglia preferito. Il social dell'uccellino azzurro è stato teatro delle proteste contro il cantante trapper, che sarà presente sul palco dell'Ariston con il pezzo Me ne frego. Tre semplici parole, che chiunque pronuncia quotidianamente, sono diventate oggetto di insulti contro Achille Lauro. L'innesco per la polemica è l'utilizzo di questa frase ai tempi del Ventennio come motto del fascismo, ma che oggi viene correntemente utilizzata in qualsiasi contesto, senza che nessuno si scandalizzi. Quelli che fino a ieri gridavano alla censura per la momentanea esclusione di Rula Jebrael, adesso la invocano in modo preventivo per il brano di Achille Lauro, che al momento è stato ascoltato solo da un ristrettissimo gruppo di persone che non ne ha divulgato i contenuti. Ma è bastato che Amadeus pronunciasse il titolo del brano per scatenare l'ondata di indignazione sui social. Eppure, testo e musica verranno resi noti e pubblicati solamente il prossimo 4 febbraio, giorno d'inizio del Festival di Sanremo, e non prima che l'artista si sia esibito sul palco dell'Ariston.

"#AchilleLauro porta una canzone col titolo di un motto fascista tra i più conosciuti, sarò una babbiona ma davvero lo trovo di pessimo pessimo gusto", scrive un'utente indignata. E ancora: "Va bhe Amadeus, abbiamo capito. Sanremo girerà attorno a Rita Pavone ed Achille Lauro, tutto attorno alle parole sovranista da una parte e fascista dall'altra con una giornalista scomoda come ospite. Rimpiango Pippo Baudo."

A dire la sua sul presunto inno al fascismo di Achille Lauro c'è anche Federico Mello, scrittore, giornalista e autore: "Sono un fan di Sanremo e mi piace Achille Lauro. Leggo però che il rapper poterà in gara quest'anno un brano intitolato: 'Me ne frego'. Mi chiedo: davvero? Sul palcoscenico dell'Ariston uno degli motti più noti del fascismo e dei fascisti? Non si onora così la nostra storia."

Achille Lauro non è certo nuovo alle polemiche sanremesi. Lo scorso anno la sua Rolls Royce fu a lungo accusata di essere un inno alla droga. Si innescò una lunghissima polemica sul testo del brano del cantante, che l'anno scorso per molti fu la vera rivelazione del Festival di Sanremo.

Achille Lauro smentì categoricamente qualunque attribuzione di quel tipo per la sua canzone e la polemica andò a scemare. Accadrà lo stesso con Me ne frego?

Commenti