Santa Rita, slittano le prime sentenze: «Pene troppo lievi»

Ieri, dunque, doveva essere il giorno di Francesco Paolo Pipitone (il proprietario della clinica), accusato di truffa e falso. Il notaio aveva chiesto di patteggiare 4 anni e 4 mesi di reclusione. Una pena evidentemente ritenuta dal giudice troppo lieve. Tra gli imputati convocati, nessuno dei quali presente di persona, figurano anche i due medici del reparto di Chirurgia toracica Pier Paolo Brega Massone e Pietro Presicci, gli unici ad aver chiesto il giudizio abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia su tutte le cartelle cliniche delle persone che avrebbero lesionato e la loro audizione come testimoni. Nell’udienza di ieri, infine, i pubblici ministeri Grazia Pradella e Tiziana Siciliano hanno invece dato parere sfavorevole al patteggiamento sotto i due anni di reclusione, dunque con la condizionale, proposto dal chirurgo Marco Pansera, che operava nel reparto di Chirurgia toracica e che è accusato anche di lesioni.
E sempre ieri si è tenuto un nuovo interrogatorio per Presicci. Davanti ai pm, il medico - ancora in carcere dal 9 giugno scorso - ha ripetuto di non aver avuto alcun interesse economico legato all’esecuzione degli interventi chirurgici contestati dalla Procura.

Presicci ha chiesto di essere sentito in relazione allo stralcio dell’inchiesta ancora aperta con l’ipotesi di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà a carico suo, di Brega Massone (di cui era il vice) e di uno dei membri dell’équipe di Marco Pansera.
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