Massimo Malpica
da Roma
Il programma dellUnione ne parla a pagina 77. Ma la maggioranza è divisa sulla commissione dinchiesta sul G8 di Genova. Dal dibattito avviato in Commissione affari costituzionali di Montecitorio rischia di venir fuori una nuova grana per Prodi. Lo conferma lazzurra Jole Santelli, ex sottosegretario alla Giustizia e ora oppositrice del «processo politico» al G8. «Premessa lassoluta contrarietà della Cdl al battesimo di questo organismo - esordisce - si resta perplessi di fronte allistinto suicida della maggioranza».
Per il suo ruolo nellorganizzazione del summit genovese, nel 2001?
«Prodi è dinanzi a un bivio. Da una parte Rifondazione e Pdci chiedono il rispetto di un impegno previsto nel programma. Dallaltra parte cè difficoltà a gestire una questione interna alla maggioranza. Individuare la catena di comando politico-amministrativo imbarazzerebbe proprio il centrosinistra che lavorò al G8».
Cè un rischio-boomerang?
«Soprattutto per quanti, oggi al governo, allora organizzarono quellevento. E sono tanti. Il ministro degli Esteri Massimo DAlema quando era premier volle il G8 a Genova per motivi politici, nonostante la logistica del capoluogo ligure sia problematica per la sicurezza. E il coordinamento del G8, gestito dalla presidenza del Consiglio, fu affidato allattuale ministro degli Affari regionali, Linda Lanzillotta, segretario generale a Palazzo Chigi quando premier era lattuale titolare del Viminale, Giuliano Amato. Insomma, una parte politica indagherebbe sulle responsabilità di se stessa».
Lorganismo salterà?
«Non credo. Sono scettica sulle capacità istituzionali di questa maggioranza, ma spero che comprendano che non possono sfiduciare le forze di polizia. Temo però che lesecutivo manterrà calmi i partiti dellestrema sinistra, anche sacrificando linteresse nazionale e istituzionale. Daltra parte con questi numeri non possono perdere pezzi».
Sono contrari Udeur, Idv e Sdi. Il loro voto, insieme al vostro, potrebbe avere la meglio.
«Noi voteremo contro. Poi cè una distonia: le responsabilità politiche per Genova sono identiche a quelle del G7 di Napoli, ma lì al Viminale cera Enzo Bianco e non Claudio Scajola, e allora si dimentica tutto. Anche il verde Marco Boato ha chiesto dindagare su quei fatti perché sarebbe ipocrita circoscrivere la commissione solo a Genova. Ma lintento della sinistra radicale è assolvere il movimento no global. E il pregiudizio sulle forze dellordine è anche in chi ora ha responsabilità di governo».
Forse a sinistra la battaglia per la commissione sul G8 era più semplice fuori dallesecutivo.
«Cè chi non ha resistito al fascino del governo ma porta avanti lotte tipiche dellopposizione. Anche Ds e Dl prima delle elezioni sostenevano la costituzione della Commissione dinchiesta. Ora è difficile gestire questa proposta nella doppia veste di accusatori e di difensori. Ci opporremo in termini costruttivi. Ci farebbe gioco agevolare il contrasto, ma la responsabilità politica della Cdl ci impone di cercare di far capire i limiti del via libera allorganismo parlamentare dinchiesta».
E se non servisse?
«Il varo della commissione sul G8 sarebbe un tragico segnale di conferma che la maggioranza è ostaggio delle sue frange più estreme. Col rischio che la campagna contro le forze dellordine pregiudichi 20 anni di politica condivisa sulla sicurezza. Un bene da preservare, tanto più in un momento delicato come lattuale».
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