Santori (Pdl): «Ma il prefetto Mosca non faccia l’obiettore di coscienza»

«Pur apprezzando la grande sensibilità umanitaria di Mosca, importante in una seconda fase di integrazione dei cittadini stranieri, riteniamo che il prefetto di Roma sul tema della sicurezza non debba essere un obiettore di coscienza». Fabrizio Santori, consigliere comunale di Roma per il Pdl e presidente della Commissione capitolina per la Sicurezza Urbana, replica così al prefetto Mosca, e chiede alla prefettura l’audizione in commissione di «un dirigente responsabile preposto al censimento delle popolazioni nomadi al fine di comprendere le modalità di svolgimento delle operazioni».
E se Santori da un lato auspica «un continuo confronto per proseguire il percorso d’integrazione e di assistenza sociosanitaria» dei senza fissa dimora, dall’altro ricorda come «sia prioritario approfondire, nelle sedi istituzionali competenti, i motivi della marginalizzazione delle forze dell’ordine, le modalità d’intervento di sgomberi e di espulsioni dei soggetti che hanno compiuto reati, dei cittadini comunitari senza residenza né reddito e infine dei cittadini illegalmente presenti sul territorio».


Quanto ai fondi stanziati dal governo per l’emergenza rom, Santori conclude domandandosi se il milione di euro verrà «utilizzato esclusivamente per la raccolta dei dati e il conseguente studio sociologico coadiuvato da strumenti di mediazione e negoziazione sociale» o se «si potrà economizzare l’importo e lavorare utilizzando le informazioni già in possesso dei gruppi della Polizia municipale, esclusa dal censimento e mortificata nel suo specifico compito di polizia locale».

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