Santoro su Rds: "Ma quale censura? Quella radio danneggia il mio lavoro"

Il giornalista: "Macché censura, la satira su di me non mi disturba ma adesso i politici non capiscono se parlano con il vero Santoro". Poi rivela: "Sei mesi fa chiesi a Rds di smetterla. Inutilmente"

Santoro su Rds: "Ma quale censura?  
Quella radio danneggia il mio lavoro"

Roma - Michele Santoro l’intervista al Giornale non la vuol dare. Figuriamoci. Gliela chiediamo da domenica, ma niente. «Dovevate chiamarmi il primo giorno, prima di scrivere: è una regola fondamentale del giornalismo», s’impanca il conduttore di AnnoZero, stizzito, infuriato, un po’ teso. Ora che gli dà contro anche Liberazione, paragonandolo addirittura (dal suo punto di vista) al ministro Bondi che ha stigmatizzato Glob, l’osceno del villaggio di Enrico Bertolino, la butta sull’ironico, «qui siamo pronti a suicidarci, per questo», prima di tagliare corto: «Liberazione non la leggo». Ma ogni tanto perde le staffe, alterna ragionamenti pacati a accuse sbraitate. E bisogna anche capirlo: il paladino della satira, del movimentismo televisivo, dello sberleffo travagliesco, vauresco e guzzantiano può ammettere l’accusa di censore? «Qui non c’è nessuna censura, solo la difesa del lavoro del mio gruppo», sbotta ancora, precisando che «questa non è un’intervista, non dico niente. Potevate pubblicare integralmente la lettera dell’avvocato senza manipolarla».

Facciamo il nostro mestiere, Santoro, come la mette giù dura. Tutto ’sto casino per uno scherzo alla Mammucari?
«Ma quale Mammucari! I suoi erano scherzi goliardici e percepibili a tutti».

Mica tanto. C’era chi ci cascava in pieno. Li percepiva solo il pubblico, che se la rideva...
«Quelli di Mammucari erano scherzi singoli che, ogni volta, miravano obiettivi diversi. Invece Rds ha allestito un’attività continuativa e sistematica, spacciandosi per AnnoZero e danneggiando il nostro lavoro».

Però gli scherzi di Violanti alla fine vengono svelati, come possono creare confusione tra l’imitazione e l’originale?
«La creano nell’attività preparatoria del programma, non quando gli scherzi vanno in onda, ma quando vengono preparati e i collaboratori dell’imitatore si spacciano per miei collaboratori. Se quando telefono a un politico per invitarlo devo perdere dieci minuti a spiegare che non sono il mio imitatore vuol dire che un po’ di confusione c’è, o no?».

Mah. Per mandare in onda lo scherzo i politici devono firmare la liberatoria...
«Ma se Violanti manda in onda le telefonate ai ministri a mio nome senza che io conceda la liberatoria come la mettiamo? Ci sono state decine di episodi... ».

Addirittura.
«Certo. Qualche settimana fa mi ha chiamato un ministro dicendomi “allora Santoro, ci vediamo giovedì ad AnnoZero, a che ora devo venire?”. Né io né la mia redazione sapevamo nulla. Per fortuna poi Berlusconi ha dato disposizione ai suoi ministri di non partecipare ai programmi che considera ostili e la grana si è sciolta da sola. Se non è azione di disturbo questa?».

Allora un po’ le brucia questa faccenda perché tocca il nervo scoperto della difficoltà ad avere politici in studio...
«Ma no, quello è un problema superato. I politici vengono e quest’anno facciamo più ascolti di sempre... ».

Dunque, potrebbe essere più accomodante, concedere a una radio privata la possibilità di un po’ di satira...
«Non sto parlando delle imitazioni, né di satira. Facciano tutta la satira che vogliono. Quando Max Tortora mi imitava in lungo e in largo non ho detto una parola».

Per lo scherzo di Funari però se l’era presa...
«Quella settimana Funari doveva venire davvero ospite ad AnnoZero sul caso Forleo. Credevo di parlare con Funari e parlavo con un dj di Rds su un argomento delicato».

Cioè, voi maramaldeggiate sui politici assenti facendo appunto satira, ma uno scherzo a voi non lo si può fare. Siete intoccabili?
«Ripeto: si possono fare tutte le imitazioni che si vogliono, non mi disturbano. Ma quegli scherzi continuati ostacolano il mio lavoro».

Non le sembra che la diffida degli avvocati sia stata una reazione un tantino eccessiva?
«È arrivata al culmine di una serie di iniziative. Avevo telefonato al patron della radio chiedendo d’interrompere gli inviti ai politici. Quest’estate ho incontrato Violanti e ribadito la richiesta. Sono passati dei mesi, senza risultati. Solo a questo punto è partita la diffida dell’avvocato».

Rifarebbe tutto?
«Credo sia necessario arrivare a un chiarimento su che cosa sia lecito e che cosa no.

Siccome non ritengo sia satira invitare ministri spacciandosi per AnnoZero e sovrapponendosi alla nostra attività reale, vorrei che questo fosse chiarito. E non penso che chiedere questo chiarimento possa essere considerata censura».

Santoro, lo possiamo scrivere?
«Se vogliamo provare a spiegare le mie ragioni ai vostri lettori... ».

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