Una telefonata ti allunga la vita ... Per anni Massimo Lopez ci ha fatto sorridere con la sua réclame telefonica. Era divertente e diventò un tormentone. Ma quello era solo uno spot. Nella quotidianità non è così soprattutto se chi usa il cellulare è al volante di unauto.
Basta guardarsi intorno per rendersi conto che molti (troppi) guidano e telefonano nello stesso momento. In viaggio, in autostrada, in città, fermi al semaforo rosso, in colonna, in sorpasso, cè addirittura chi trova il modo di digitare gli sms. Unocchiata veloce alle statistiche sugli incidenti e il sorriso da «legionario» di Lopez davanti allo sgangherato plotone desecuzione sparisce in un secondo: una telefonata rischia di accorciare irrimediabilmente la vita di chi guida e non solo di chi guida. Ma non è finita, cè di peggio.
A Milano, ma forse non solo a Milano, negli ultimi anni guidano e telefonano anche gli autisti dellAtm. Se ne vedono spesso. Qualcuno con lauricolare, altri addirittura con una mano sul volante e una sul cellulare. «Non passi» il signor Brambilla di turno, a maggior ragione «non deve passare» per chi lautista lo fa di professione e si porta a spasso un centinaio di persone che hanno tutto il diritto di viaggiare più sicuramente possibile.
Nei giorni scorsi in zona Ticinese si sono scontrati due tram. Tra le varie ipotesi sulle cause dellincidente, cè anche quella dellerrore di un tranviere e, subito, alcuni sindacati si sono affrettati a spiegare che dal risultato dei tabulati telefonici era certo che il «manetta» non stava telefonando. Ma che bisogno cera di precisare che il dipendente Atm non stava usando il cellulare? Non dovrebbe essere la regola implicita?
Cè già una squadra di ispettori in borghese che controlla che chi guida i mezzi pubblici in servizio si dedichi effettivamente a quello: una decina di uomini pare. Troppo pochi.
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