
Non ha resistito ad acquistare uno dei (meravigliosi) abiti tradizionali arabi, una sorta di mantello ma con i colori dell'Italia che ha voluto subito indossare durante l'inaugurazione di questa nuova edizione di «Artigiano in Fiera». Taglio del nastro che Antonio Intiglietta, Presidente Ge.Fi. Gestione Fiere Spa ha fatto prima nell'elegante enorme Padiglione dell'Arabia Saudita, per poi replicare in quello dell'Algeria. «Qui è la festa delle arti e dei mestieri. Auguro una visita ricca di scoperte e di ispirazione», ha concluso Intiglietta, consapevole che le occasioni tra gli 8 padiglioni, i 2800 stand espositivi non mancano. A partire da questi due paesi-padiglioni d'onore, con l'Arabia che ha allestito una vera tenda della tradizione dove poter indossare i costumi della tradizione, bere il loro caffé (e scattarsi un selfie), assaggiare i datteri, assistere alle danze e agli spettacoli, scoprire cosa prevede l'Anno del Cammello. O come l'Algeria, Paese dell'Anno per l'Africa rappresentato ieri da Houria Meddahi, Ministra del Turismo e dell'Artigianato d'Algeri, con ben 80 imprese artigiane, di cui oltre 30 al femminile tra accessori in pelle lavorati nella zona del Sahara e i pezzi berberi in argento. «Siamo felici di rappresentare la nostra cultura e la nostra tradizione con i nostri artigiani e questa manifestazione rinforza i rapporti tra Algeria e Italia», ha detto la ministra algerina. «Proprio domani partirò per l'Algeria - ha detto il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara intervenuto all'inaugurazione - per concludere un importante accordo nel campo della formazione, per portare in Algeria il meglio della nostra formazione specie professionale, come già abbiamo fatto in altri paesi dell'Africa per formare personale sempre più qualificato sia per l'economia algerina che per le imprese italiane e anche per favorire immigrazione regolare che già conosca la lingua e la cultura italiana». «Con la loro capacità di innovare e adattarsi, le micro e piccole imprese rappresentano non solo il motore dell'economia italiana ma anche un patrimonio culturale inestimabile» ha commentato Intiglietta. Che abbraccia tutto il mondo. Qui, quest'anno sono ormai 90 i paesi rappresentati. Dall'abbigliamento al design, dal cibo agli accessori, è un giro del mondo in 9 giorni che anticipa il natale ed eventuali regali. «È la fiera più importante a livello mondiale», ha precisato il ministro al Turismo Daniela Santanché spigano che è allo studio un disegno di legge che riguarda le botteghe, «perché gli artigiani sono coloro che aiutano a dare l'identità alla nostra nazione e a rendere attrattivi i 5800 borghi del Paese. Qui si rappresenta la bellezza, il made in Italy e il valore dei mestieri». A crederci ogni anno ormai oltre un milione di visitatori che di prima mattina si sono messi diligentemente in fila in auto per raggiungere la fiera, intasando persino qualche uscita già un'ora prima dell'inaugurazione e poi scorrazzando per i padiglioni con valigie e zaini pronti a fare incetta di prodotti. Perché (come ha fatto notare Intiglietta «Artigiano in Fiera va ben oltre l'esposizione di prodotti artigianali: è l'affermazione del saper fare come espressione della creatività umana».
Sicuramente «qualcosa di unico ed assolutamente eccezionale - ha rincarato il governatore Attilio Fontana - ed è giusto che sia fatto qui, in Lombardia perché siamo la patria dell'artigianato, perché abbiamo saputo inventare qualcosa che declina il saper fare, l'innovazione e la tradizione». Esattamente la definizione del (nuovo) artigianato.
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