Sarà italo-svedese il «cervello» dei cellulari

da Milano

D’ora in poi tutti i nuovi telefonini, eccetto Motorola, avranno un «cervello» italo-svedese. Ieri St Microelectronics, società di elettronica avanzata controllata da Finmeccanica insieme con i francesi di Areva, ha annunciato un accordo con la svedese Ericsson per creare una società che si candida ad essere la prima al mondo nel settore. La St, con sede a Ginevra ma con un importante polo di ricerca e produttivo a Catania, in quella che è stata chiamata l’Etna Valley, è la terza azienda nel mondo nei microchip per telefoni cellulari, ma è tra le aziende di punta anche in altri dispositivi hi-tech. Per intendersi, produce anche i sensori del telecomando delle console Nintendo e i «transponder» del Telepass che stanno sul cruscotto dell’auto. Ericsson è un altro gigante europeo hi-tech, specializzato nella tecnologia per la telecomunicazione senza fili, in particolare nelle reti 3G (terza generazione) e la nuova Ltm (Long term evolution), in grado di trasportare fino 100 megabyte al secondo. «Mettendo insieme i punti di forza e l’offerta di prodotti complementari di Ericcson e St nelle piattaforme e nei semiconduttori - ha detto ieri il presidente di Ericsson, Carl-Henric Svanberg - la joint venture è ben posizionata per diventare leader mondiale».
A fondersi saranno le società controllate St-Nxp Wireless (che era stata acquistata da Philips) ed Ericsson Mobile Platforms. La joint venture, paritetica, «avrà l’offerta di prodotti più forte del settore nei semiconduttori e piattaforme per applicazioni mobili e sarà un importante fornitore per Nokia, Samsung, Sony Ericsson, Lg e Sharp», si legge in una nota delle società. Per Carlo Bozotti, presidente e amministratore delegato di St: «Mettendo insieme due attività industriali alla testa del settore, creeremo un leader mondiale nelle piattaforme per applicazioni mobili e soluzioni su semiconduttori con capacità ancora maggiori di creare valore».
St, che nel primo trimestre 2008 ha realizzato ricavi per 2,4 miliardi di dollari e una perdita di 84 milioni, si attende dalla joint venture un cash flow netto positivo, un aumento della redditività e un potenziale di crescita a lungo termine. Bozotti ha spiegato che St contribuirà alla nuova società conferendo asset per 1,2 miliardi di dollari e riceverà 700 milioni di dollari in liquidità. La joint venture ha ricavi pro forma 2007 di 3,6 miliardi di dollari. Dei circa 8mila dipendenti della nuova società, circa 5mila proverranno da St-Nxp Wireless e 3mila da Ericsson Mobile Platforms. A entrambe spetta la nomina di 4 membri del consiglio di amministrazione. Presidente sarà Svanberg mentre Bozotti sarà vicepresidente.
Il colosso finlandese dei telefonini Nokia, principale cliente di St, ha accolto favorevolmente la notizia dell’affare: «Nokia appoggia questi movimenti che portano ad un consolidamento del mercato - ha dichiarato un portavoce della società -.

È importante che i nostri fornitori siano grossi player del settore con un’offerta che consenta a Nokia di sostenere la leva dell’innovazione esterna». La notizia è stata accolta bene anche dalla Borsa, che ha premiato il titolo St con un rialzo del 2,7 per cento.

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