Sarà la Regione a pagare l’aumento dei farmaci

Per tutto il mese di maggio, la Regione Lombardia si accollerà il ticket sui farmaci generici. I cittadini lombardi da oggi non dovranno più pagare il sovrapprezzo dei medicinali equivalenti (circa 4.200) che nelle ultime settimane erano schizzati alle stelle. Il Pirellone mette sul piatto un milione di euro per coprire la differenza della spesa che fino a ieri era totalmente a carico dei cittadini: in alcuni casi l’aumento ammontava a pochi centesimi, ma per altri farmaci si arrivava a uno scontrino lievitato di qualche euro. Il contributo è valido in tutte le 2.600 farmacie convenzionate con il sistema sanitario regionale.
Il rincaro di alcuni farmaci era stato causato dall’abbassamento, da parte dell’Aifa (agenzia italiana del farmaco), del rimborso dei prodotti «fuori brevetto» (cioè con brevetto scaduto) alle aziende produttrici, le quali, tuttavia, non hanno adeguato il listino dei prezzi.
«Vogliamo evitare che i cittadini debbano pagare un sovrapprezzo quando vanno in farmacia» spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Per ora il contributo durerà per un mese e sarà del tutto sperimentale. «Questo periodo - aggiunge Formigoni - serve per verificare nella realtà quale sarà il costo complessivo» dell’intervento ma anche per «risolvere il problema alla radice spingendo l’Aifa a cambiare provvedimento». A questo proposito Formigoni ha garantito che la Regione ha già chiesto all’Agenzia nazionale del farmaco di accettare il reinserimento sul mercato di farmaci a più basso prezzo.
«Questo provvedimento - commenta Bresciani - viene incontro alle molte segnalazioni di cittadini. Il fatto di dover sopportare maggiori spese rischia di pregiudicare la continuità del trattamento farmacologico soprattutto nei pazienti cronici e in quelli più fragili da un punto di vista socio-economico. Per questo abbiamo deciso di intervenire sostenendo quei costi che altrimenti i cittadini avrebbero dovuto continuare a pagare».
L’iniziativa, per una volta, piace anche ai sindacati. Cgil e Spi (sindacato dei pensionati italiani) si erano mossi contro la manovra del Governo. Ed ora applaudono ai contributi della Regione Lombardia. «È stato bloccato un prelievo ingiusto - sostengono -. La scelta di tagliare indiscriminatamente i servizi per le persone più deboli rischia di produrre una situazione di vera emergenza sociale».
Sull’argomento si esprime anche l’assessore regionale al Bilancio Romano Colozzi, che fa anche parte del consiglio di amministrazione dell’Aifa. E lo fa dalle pagine del suo sito personale, in cui sostiene l’urgenza di un tavolo Governo-regioni sulla farmaceutica, previsto dal Patto per la salute ma mai concretizzato. «Per far coincidere l’abbassamento del prezzo dei farmaci con la riduzione del rimborso alle case farmaceutiche - scrive - c’è solo uno strumento: la legge.

La normativa che prevede un risparmio di 600 mln sulla spesa farmaceutica non assicura infatti alcuna copertura giuridica per imporre alle singole aziende una riduzione dei prezzi. La sede istituzionale per affrontare e risolvere le problematiche legislative relative al settore del farmaco sarebbe proprio il tavolo previsto dal Patto per la salute».

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