Sardegna verso la «supertassa»

La famigerata «tassa sul lusso» applicata in Sardegna sui proprietari di seconde case potrebbe mietere più vittime del previsto. Infatti, come spiega Anna Massone presidente dell’associazione «Voglio Vivere», «dal primo giugno decorrono i 60 giorni per pagare la cosiddetta tassa sul lusso che lusso non è. Ciò significa che se non si paga entro il primo agosto ci si vedrà costretti a pagare oltre la tassa anche le sanzioni e gli interessi». Infatti, continua la Massone, «la Regione Sardegna ha predisposto i moduli di conto corrente postale, ma non essendo ancora stato istituito l’apposito ufficio non si sa quando i malcapitati li riceveranno».
La Massone mette il dito nella piaga. Non è sicuro che tutti coloro che magari hanno solo un monolocale in Sardegna, con i tempi che corrono, siano in grado di farsi la settimana di vacanza e quindi rischiano di non pagare in tempo. L’associazione «Voglio Vivere», intanto, ha invitato i liguri proprietari di case in Sardegna di fare lo sciopero delle vacanze per boicottare la regione che è diventata con il presidente Luca Soru così inospitale al punto di fare pagare una supertassa sugli immobili ai vacanzieri.
«È bene chiarire che se si è proprietari di una casa in Sardegna, ma si vive stabilmente a Genova o a Milano in affitto la tassa di Soru va pagata ugualmente. Anzi, diciamo la verità, Soru non vede l’ora di tassarla».

La Massone prosegue: «Confidiamo nella possibilità che i sindaci sardi si rifiutino di riscuotere la tassa che metterebbe in ginocchio gli stessi isolani, che vedrebbero ridurre molto i propri affari. Infatti è possibile che qualcuno decida anche di disfarsi della casa per approdare in lidi più ospitali».

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