Sarkozy non vuole perdere tempo giovedì presenterà il suo governo

Rientrato dalle vacanze, il nuovo presidente fa la sua prima uscita pubblica con Chirac

Sarkozy non vuole perdere tempo giovedì presenterà il suo governo

da Parigi

La strana coppia dei presidenti francesi è comparsa ieri in pubblico prima della consacrazione dell'uno e del pensionamento dell'altro. C'era tanta curiosità nel giardino parigino dell'antico Palazzo Medici, conosciuto come Giardino del Lussemburgo, per la passeggiata del presidente in carica Jacques Chirac, 74 anni, col suo successore Nicolas Sarkozy, 52 anni. Chirac è sul viale del tramonto, ma ha voluto presenziare nel più ufficiale dei modi, ossia col futuro presidente al proprio fianco, a una ricorrenza da lui stesso istituita: la giornata della memoria per l'abolizione della schiavitù, in occasione della quale è stato inaugurato un monumento, situato appunto nel Giardino del Lussemburgo. E' stato il solo incontro pubblico tra i due personaggi tra l'elezione di Sarkozy (avvenuta domenica scorsa col 53,06 per cento dei voti, risultato ufficializzato proprio ieri dal Consiglio costituzionale) e la cerimonia del passaggio dei poteri, in calendario per il 16 maggio.
In passato i rapporti tra Chirac e Sarkozy hanno conosciuto periodi burrascosi, benché ambedue abbiano sempre fatto parte della stessa formazione politica. Ancora qualche mese fa tutti pensavano che Chirac stesse tentando di trovarsi un successore diverso da Sarkozy. Ma ormai quelle pagine sono voltate e ieri è andata in onda la sagra dei sorrisi. Persino il calciatore Lilian Thuram, che era giunto ad accusare Sarkozy di «razzismo» a proposito della sua politica anti-immigrazione e della sua fermezza di fronte alla rivolta delle periferie urbane, ha avuto un incontro più che cordiale col futuro capo dello Stato.
Terminata la cerimonia all'aria aperta, il corteo delle auto blu ha attraversato la Senna per raggiungere l'Eliseo, dove Chirac teneva moltissimo a coinvolgere il successore in un incontro di rilievo per la politica medio-orientale della Francia: quello con Saad Hariri, leader della componente libanese che si oppone agli Hezbollah e alla subordinazione di Beirut ai siriani (Saad è figlio di Rafic Hariri, l'ex primo ministro assassinato in un attentato presumibilmente voluto dalla Siria).
Non era mai accaduto, durante la V Repubblica, che il presidente uscente e quello entrante accogliessero insieme all'Eliseo un uomo politico straniero. Secondo Saad Hariri, il futuro capo dello Stato gli ha garantito la continuità della politica francese nei confronti del Libano. Oggi arriva a Parigi il premier britannico Tony Blair, uscente come Chirac anche se ha solo due anni più di Sarkozy. Separatamente, Blair incontrerà il vecchio e il nuovo presidente. Con Chirac - arrivato ad annullare un vertice con lui in segno d'irritazione per alcune affermazioni poco rispettose - Blair ha avuto in questi anni rapporti agrodolci. Con Sarkozy sembra andare maggiormente d'accordo, ma ormai è troppo tardi per costruire una politica comune. Sarkozy sta definendo la squadra di governo, che in pratica sarà già pronta (pur non essendo di pubblico dominio) quando mercoledì prossimo riceverà da Chirac le chiavi della sua nuova casa. Giovedì verrà annunciato il nome del primo ministro (presumibilmente François Fillon) e nel corso della stessa giornata potrebbe essere resa nota la composizione del governo. Sarà un esecutivo ristretto, composto - oltre al premier - da sette uomini e sette donne. Sarkozy vuole sia un governo di «apertura» verso sensibilità politiche diverse dalla sua. Per questo pare abbia telefonato a Hubert Védrine, che fu braccio destro del presidente François Mitterrand all'Eliseo e poi ministro degli Esteri nel governo del primo ministro socialista Lionel Jospin.
Il futuro presidente vorrebbe farne un simbolo della sua volontà di riconciliazione dei francesi.

«Sarkozy spera che personalità di centro e magari anche di sinistra possano riunirsi tra loro per lavorare insieme nell'interesse del Paese», ha detto Bernard Accoyer, presidente del gruppo dell'Union pour un Mouvement populaire (Ump, il partito di Sarkozy) all'Assemblea nazionale. Le linee del suo futuro governo il nuovo presidente le ha spiegate ieri mattina ai parlamentari dell’Ump, che ha convocato di buon’ora nei suoi uffici provvisori in rue Saint-Dominique.

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