Sarkozy rinuncia alla «taxe-carbone» dopo la disfatta

La controversa tassa ecologica era fortemente volutadal presidente francese, ma rischiava di penalizzare le imprese nazionali

Il governo francese ha deciso di abbandonare il controverso piano per introdurre la cosiddetta «taxe carbone», la tassa sulle emissioni di gas serra. Lo ha annunciato il premier François Fillon nel corso di un incontro con i deputati della maggioranza, sottolineando che la misura va adottata a livello europeo «per non penalizzare» le imprese francesi. Il progetto di carbon tax, fiscalità ecologica fortemente voluta dal presidente Nicolas Sarkozy ma molto criticata all'interno della stessa maggioranza di governo, era in bilico dopo la disfatta della destra alle regionali. Stamani Xavier Bertrand, numero uno del partito di Sarkozy, l'Ump, ha detto che l'introduzione della «taxe carbone» era «molto complicata» e si era espresso per un approccio europeo.

In linea di principio la tassa non avrebbe dovuto aumentare il gettito fiscale, perchè avrebbe dovuto essere interamente compensata con bonus a famiglie e imprese. Calcolata sul modello svedese, avrebbe dovuto convincere i francesi a modificare i comportamenti energetici in favore di fonti meno inquinanti, penalizzando i consumi di petrolio, gas e carbone.

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