Alla Scala Idomeneo, uno scontro tra generazioni

Per Idomeneo (ultima rappresentazione questa sera alle 20 alla Scala) Wolfgang Amadeus Mozart fu costretto ad accettare il tema impostogli dall’elettore di Baviera Carl Theodor. E cioè: per tornare a Creta, il protagonista «baratta» con Nettuno la propria salvezza con la vita del primo che incontrerà sulla spiaggia. E sarà il figlio Idamante. Dopo aver tentato di «imbrogliare» il nume, il re decide di sgozzare il figlio ma lo stesso dio gli offre una via uscita: abdicare in favore del figlio. Un rapporto quanto meno conflittuale tra padre e figlio. Proprio come quello tra Wolfgang e Leopoldo, il terribile padre che appena nato gli infila un violino sotto il braccio, imponendogli una disciplina ferrea, che lo porterà alla fine alla ribellione. Proprio durante la composizione dell’Idomeneo, nel 1780, mentre Leopold sperava di lasciargli in eredità l’incarico di Vice Maestro di Cappella, Wolfgang litiga con l’Arcivesco di Salisburgo Colleredo, che lo caccia a pedate nel sedere. Altri rimproveri arrivano dalla scelta della moglie, la frivola Costanze Weber, e dalla scoperta della vita sregolata del figlio a Vienna tra donne e vino.

Leopold tuttavia non fu cattivo padre solo, come Idomeneo, cercava di imporre il proprio stile di vita. Ma come il protagonista dell’opera, sarà costretto a uscire di scena: così Idamante sarà re di Creta e Wolfgang diventerà... Mozart. ES

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